Tarocchi in Europa
Le prime fonti, in Europa, riguardanti l’uso del gioco delle carte, risalgono alla fine del XIII secolo.
Man mano che tale uso si praticava, cominciarono a diffondersi versioni differenti sulla sua origine.
Vediamo insieme alcuni passaggi cronologici interessanti.
Nel 1299, in un manoscritto senese, “Trattato del governo della familia di Pipozzo di Sandro“, si menzionano i Naibi.
Nel 1377, un sacerdote tedesco, Johannes, scrive un trattato in latino sullo stato del mondo e menziona un mazzo di 78 carte. Ammette di non sapere nulla sulla sua provenienza.
Da quel momento, abbiamo notizie dell’uso di tali carte nelle corti europee e finanche l’ordine di farle realizzare da parte di alcuni monarchi.
Dopo circa vent’anni, ossia nel 1392, il re francese, Carlo VI, detto il Folle, ordinò un mazzo di carte al pittore Jacquemin Gringonneur. Questa notizia è conservata nei registri dei racconti reali, nella Biblioteca Nazionale di Parigi.
E’ anche l’esempio del mazzo europeo più remoto conservato, con i suoi 22 Arcani Maggiori.
Passando al secolo successivo e, precisamente durante il decennio che va dal 1440 al 1450, Filippo Maria Visconti fece confezionare un mazzo prezioso di 66 carte.
Tutte dipinte a mano e ricoperte con una lamina dorata. È il modello italiano più antico e tuttora conservato nella Biblioteca dell’Università di Yale. Le immagini sono relazionate alla famiglia dell’illustre personaggio.
Il gioco dei Tarocchi restò in uso a Milano anche dopo la morte del duca. Come testimoniano i mazzi fatti dipingere da sua figlia Bianca Maria e da suo marito Francesco Sforza. Venezia invece ne vietava l’uso.
Si iniziò anche a usare il legno per l’incisione dei Tarocchi e a realizzare così più mazzi.
Nel 1546, un noto cabalista, dopo aver viaggiato per ben due volte in Oriente, pubblica un’opera esoterica sul simbolismo dei Tarocchi. Ne stabilisce la relazione con Thor, la ruota e con le quattro lettere del Tetragrammaton.
L’ultimo decennio del XVI secolo è un altro momento interessante perché iniziano ad apparire versioni diverse con mazzi più grandi, come quello di 144 carte.
L’italiano Garzoni pubblica un libretto con tutta la descrizione che poi si userà nel mazzo di Marsiglia.
Da questo momento, si inizia a usare un linguaggio universale, rappresentato da archetipi, simboli sia cristiani che pagani.
Nel 1660, Giuseppe Maria Mitelli realizza, per il conte bolognese Prospero Bentivoglio, il Tarocchino vicino alla tradizione cinese ma in stile barocco. E’ considerata una delle produzioni artistiche e incisioni più importanti dell’artista.
Lo storico Berti ha definito tale creazione un gioiello sia per fantasia che per stile.
Tra l’altro, il Mitelli pose il proprio autoritratto sull’Asso di Denari.
Per affermare l’originalità del suo capolavoro, aggiunse INV. DIS. e INT., ossia Inventato, Disegnato ed Inciso.
L’ultimo passaggio importante avviene a fine del 1700, con un mazzo di carte che raccoglie la sintesi di quattro secoli.
Nel 1780 nascono i Tarocchi di Marsiglia.
Tra il 1783-1785, un famoso esoterista francese, Etteilla, costruisce un suo mazzo, ispirandosi all’opera di De Gebelin, Monde Primitif. Proprio con lui, si stabiliscono i Tarocchi di 78 carte e la lettura sia al dritto che al contrario. Si afferma l’origine egiziana di quest’arte.
Alphonse Louis Constant pubblica un’opera sulla magia, nel 1800, esponendo il suo pensiero e si concentra soprattutto sullo studio di due Arcani Maggiori: Il Diavolo e Il Carro.
Fu il primo a relazionare i Tarocchi con la Kabbalah ed elementi della cultura egiziana.
Nel XIX secolo abbiamo altri passaggi importanti.
Nel 1888, Samuel Liddell MacGregor Mathers, Wynn Westcott e Robert Woodman fondano l’Ordine Ermetico dell’Alba Dorata (o Hermetic Order of the Golden Dawn).
Aderirono numerose personalità di spicco dell’epoca, tra le quali il poeta Yeats e lo stesso Aleister Crowley.
Le attività di questo periodo sono notevoli. Si formeranno maestri che lasceranno un’impronta profonda nella storia dell’occultismo.
Viene tra l’altro pubblicata un’opera importante da Mathers sul significato dei Tarocchi.
Sono trattati argomenti esoterici e riferimenti a Eliphas Levi, secondo un’ottica autenticamente iniziatica.
Il dottor Gerard Encausse, conosciuto come Papus, pubblica i Tarocchi Bohemienne.
Un’opera fondamentale dove vengono incorporate le lettere ebraiche, i numeri e la simbologia astrologica.
Oswald Wirth pubblica i Tarocchi cabalistici per l’uso degli iniziati. Stabilisce le origini nella cabalistica medievale, allontanandosi dal ipotesi egiziana.
All’inizio del XX secolo, a Londra, si pubblica il mazzo Rider Waite Tarot, con Arthur Edward Waite, membro della Golden Dawn. E’ illustrato da Pamela Colman Smith.
In questo caso, l’attenzione è stata posta all’illustrazione degli Arcani Minori, pieni di particolarità. Sono eliminati termini e simboli vicini al cristianesimo. L’immagine di due Arcani Maggiori, quella del Papa e della Papessa, sono sostituite con il Chirofante e la Sacerdotessa.
Nel 1944, il mago inglese Aleister Crowley, dopo essere entrato in conflitto con la Golden Dawn di cui faceva parte, pubblica Il libro di Thoth. Fonda l’Argenteum Astrum. Nel 1912, diventa il capo della sezione inglese dell’Ordo Templi Orientis.
Per quanto riguarda il Thoth Tarot, ne affidò la realizzazione ad un’adepta dell’associazione e legata al movimento surrealista: Lady Frieda Harris, moglie di un deputato del Parlamento britannico. Viene creato un mazzo, con una sintesi tra magia, numerologia, cabala e astrologia, con illustrazioni complesse e cariche di simbolismo.
Tre anni dopo, con l’occultista americano Paul Foster Case nasce il mazzo della scuola esoterica BOTA. Modificando il mazzo Rider Waite e, nella prima pubblicazione lascia le carte senza colore pensando che ognuno dovesse colorare il proprio mazzo.
Dopo la sua morte le pubblicazioni furono colorate.
Nel 2009, quando ormai tanti mazzi e libri erano stati pubblicati anche in modo autonomo e indipendente, con la Wendrich Arthouse, si ha una partecipazione di esoteristi, astrologi e studiosi dell’occultismo, con una pubblicazione intesa verso la sfera terapeutica dell’uso dei Tarocchi.
https://www.quicartomanzia.it/i-tarocchi-di-matteo-maria-boiardo/