Idromanzia Oracolo dell’Acqua.
Parliamo oggi di un metodo di divinazione che si basa sull’osservazione dell’acqua, ovvero dell’idromanzia.
Si tratta di un metodo antichissimo. Già nell’antica Grecia era praticato. Si lasciava cadere, nell’acqua, tre pietro di diversa forma: rotonda, quadrata e triangolare. Poi, l’indovino osservava i circoli, le immagini e i riflessi che si creavano dopo la caduta e l’interpretava.
Altri riferimenti storici sull’ idromanzia risalgono ai popoli italici e asiatici. Era un fenomeno di natura religiosa e quindi considerato sacro, una forma diversa di interpretare e conoscere gli avvenimenti.
Giovanni Battista Della Porta, vissuto nel XVI secolo, si interessò in modo continuo e approfondito di alchimia, filosofia, letteratura. Era un vero e proprio uomo poliedrico e nel suo testo Magiae Naturalis tratta anche di differenti metodi divinatori, compresa la idromanzia. Era conosciuto, ai suoi tempi, come il professore dei segreti.
La parola viene dal greco antico, hydor che significa acqua e manteia che vuol dire divinazione.
Pare inoltre che questa sia anche relazionata alla ceromancia, ovvero alla divinazione attraverso la cera.
La Idromanzia non si avvale solo di oggetti che si gettano in una fontana o in uno specchio d”acqua, ma anche sull’osservazione della pioggia, del flusso delle maree, delle stesse onde.
Oltre al trattato di Magiae Naturalis, citiamo anche quello di uno studioso gesuita e contemporaneo di Della Porta. Si tratta di Martín del Río, professore dell’università di Salamanca. Questi descrisse vari metodi. Quello dell’anello nell’acqua. Ma si può trattare anche di una catena. Si mettono questi oggetti in un catino pieno d’acqua e poi si agita bene. La predizione si basa su quante volte l’anello o la catena colpiscono la bacinella.
Il secondo metodo riguarda i sassi gettati nell’acqua, come abbiamo detto all’inizio.
Altro è quello delle forme che si creano, sul colore dell’acqua.
Poi, quello di parlare davanti a una fonte d’acqua e vedere le bollicine che si creano.
Famoso anche quello delle gocce di olio gettate in una bacinella d’acqua. Questo metodo si usa anche per togliere il malocchio.
Alcuni popoli nordici, per esempio, usavano gettare il neonato in un fiume e vedere se sapeva nuotare o se affogava.
Durante l’Inquisizione, la idromanzia entrò a far parte delle sette arti proibite: alchimia, criptomanzia, dracologia, elementalismo, illusionismo, necromanzia, stregoneria.
Ricordiamo che la idromanzia è tuttora praticata.