In questo articolo raccontiamo di Nettuno, il dio del mare, detto anche il pianeta dell’illusione.
L’astrologia si avvale di simboli planetari per descrivere ogni tipo di impulso umano.
C’è chi afferma che a Nettuno, al dio delle acque, avrebbero dovuto dare il nome di una dea perché mostra aspetti femminili.
La parola mare, in ogni caso, in alcune lingue è al femminile, visto che in latino è neutra.
Pensiamo a la mer francese, o in spagnolo per esempio può essere di due generi: el mar o la mar.
Dio disse: “Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia l’asciutto. E così avvenne. Dio chiamò l’asciutto terra e la massa delle acque mare”:
Così leggiamo nel primo capitolo del libro della Genesi ai versetti nove e dieci.
La Terra che sorge dalle acque è un mito che troviamo in tutte le culture.
Senz’acqua non si può vivere ma le grandi acque possono travolgere. Nell’acqua si muore, dall’acqua si risorge.
L’umanità porta dentro di sé una percezione arcaica della materia che prende forma, il caos che si trasforma.
L’acqua rappresenta la nostra relazione con la nascita, piena d’immagine mitica e sensuale.
Ma richiama anche emozioni di paura, l’impossibilità di controllare l’incontrollabile.
Dai tempi più remoti, l’acqua è stata associata al bene primario, alla fertilità. Tutte le civiltà sono nate lungo i corsi d’acqua, come tutti i luoghi sacri sorgono vicino a delle fonti.
Nettuno è il signore di tutti gli oceani, reggente del segno dei Pesci.
Lo incontriamo già nel medio oriente ma con nomi femminili come Namme per esempio.
In Mesopotamia troviamo Asherah, la signora del mare e della acque, la madre di tutti gli dei.
Per i babilonesi è Tiamat ma è anche il nome del grande serpente marino, conosciuto altrove come leviatano.
Da notare che Asherah ha la forma di un grande pesce.
Nomi diversi per creare il mito della madre progenitrice ma anche simbolo della distruzione.
I Celti pensavano che l’acqua avesse un valore spirituale, misterioso, rigenerativo e volitivo. Nascondevano i loro tesori vicino a fonti d’acqua, forse proprio per calmare le forze distruttive. Per questi popoli, i pesci erano sacri tanto che la madre pesce era considerata una benedizione, benevola.
Nell’antica Grecia il primordiale e femminile mito della madre acqua, Eurinome, passò successivamente a essere maschile, Poseidone, al quale fu data come moglie Anfitrite, la dea del mare.
Per i romani è Nettuno.
Ma prima di incorporare il dio greco nella tradizione, i romani ebbero le ninfe e molte di loro possedevano il dono della profezia.
Poseidone o Nettuno, fratello di Zeus, non è solo il dio del mare ma è finanche il protettore dei cavalli e può scatenare terremoti.
Lontano dal sistema solare, Nettuno è considerato il quarto pianeta più grande.
E’ stato scoperto la notte del 23 settembre 1846, dall’astronomo tedesco Johann Gottfried Galle, attraverso dei veri e propri calcoli matematici.
Comunque, la prima osservazione la dobbiamo a Galileo, nel 1612, il quale arrivò a disegnare la posizione sulle carte astronomiche, ma fissandolo come stella e non come pianeta.
I temi nettuniani hanno ispirato scrittori e musicisti, pittori e poeti, drammaturghi e… Medici.
Eh già, perché i poteri curativi dell’acqua sono ormai più che accertati, così come l’influenza che ha sulla nostra psiche.
In psicoanalisi si è visto che l’isteria può essere relazionata alla mitologia dell’acqua.
Nettuno è il pianeta delle manifestazioni più elevate ma anche di quelle più devastanti.
E’ il pianeta della trasformazione, dell’energia che dissolve ogni schema, della trascendenza.
Appartiene ai pianeti transpersonali, di quelli che soggiornano lungamente in un segno, con una forte influenza a livello collettivo.
Simboleggia l’assenza di barriere, la fuga dalla realtà, l’inganno, la fusione cosmica, il misticismo, la creatività ma anche le confusioni, le dipendenze, le droghe e le grandi illusioni.
Come ha scritto l’astrologo Robert Hand: “Nettuno elude ogni definizione perché associato ad aspetti dell’universo che non sono chiari, ma illusori, creano allucinazioni, stati fantasiosi e immaginari. Può significare sia l’ideale che l’illusione del perfetto ideale“.
https://www.quicartomanzia.it/i-primi-indovini-vengono-dal-mare/