Il Silenzio Cartomanzia Oso
Premessa
Come abbiamo detto in alcuni articoli, i tarocchi hanno una storia antichissima e, alcuni studiosi, li fanno risalire all’antico Egitto o, addirittura ad epoche precedenti. Tra l’altro, il tarot è sempre stato usato in forme e modi diversi: dal gioco alla divinazione, dal desiderio di penetrare l’occulto al voler dominare certi poteri.
Con la cartomanzia Osho facciamo un’esperienza del tutto singolare, completamente differente.
Tenete anche presente che nel mazzo del Tarot di Osho è stata aggiunta la carta del Maestro che permette di realizzare un salto quantico.
Questi tarocchi non sono da considerarsi come il classico tarot occidentale, bensì in essi si rispecchia la cultura Zen.
Sono tutte carte che invitano al risveglio, a connettarsi con se stessi, con la compassione, con la realtà presente.
“Se appartieni all’universo, allora è l’universo a prendersi cura di te.
Parlo per esperienza: per trentadue anni sono stato il povero più ricco del mondo.
E non possiedo niente, nulla mi appartiene, ma il fenomeno di appartenere all’universo ha creato armonia da una grande contraddizione.”
(Osho)
Osho Rajneesh è stato un mistico e un maestro indiano, nato nel 1931 e morto nel 1990. Il suo vero nome era Chandra Mohan Jain.
Ad un certo punto della sua vita, oltre ad abbandonare il suo nome di nascita, abbandonò anche la carriera accademica e l’insegnamento della filosofia e cominciò a viaggiare per lungo e largo l’India.
Infine, si trasferì negli Stati Uniti e precisamente nell’Oregon ma, fu costretto a ritornare in patria a causa di alcune attività illegali commesse da persone di spicco che lo seguivano. Si pensa che sia stato avvelenato durante la detenzione nel carcere americano e al ritorno in India, con la sua salute fortemente compromessa, morì all’età di cinquantotto anni.
I suoi insegnamenti e le sue idee ebbero un grande impatto su tantissime persone in quanto celebravano la bellezza e la gioia del vivere, l’invito al risveglio e un certo anticonformismo, compresa una critica aperta a tutte quelle religioni vestite di potere.
Dopo aver parlato dell’arcano maggiore Il Fulmine, passiamo oggi all’arcano maggiore numero diciassette: Il Silenzio.
L’energia del tutto ha preso possesso di te.
Sei posseduto, non sei più, il Tutto è.
In questo momento, mentre il silenzio penetra in te, ne puoi comprendere
il significato, poiché è lo stesso silenzio sperimentato
da Gautama il Buddha.
È lo stesso silenzio di Chuang Tzu o Bodhidharma o Nansen, il sapore del
silenzio è lo stesso.
Il tempo muta, il mondo continua a cambiare, ma l’esperienza del silenzio, la sua gioia,
resta la stessa.
Quella è la sola cosa su cui puoi fare affidamento, la sola cosa che non muore mai.
È la sola cosa che puoi definire il tuo stesso essere.