Cartomanzia ed eptacaidecafobia
Affronteremo, in diversi articoli, alcune domande che sembrano bislacche ma che invece, soprattutto per chi crede nella fortuna o nella sfortuna hanno un senso. Una volta un mio amico mi ha detto: c’è gente che crede di venire dalla scimmia e io non possono credere nella dea bendata?
Ognuno ha le proprie credenze, certo.
L’eptacaidecafobia, letteralmente la paura del numero 17, ha origini nel mondo antico. Nel settimo capitolo del libro della Genesi, al versetto 11, leggiamo: “il diciassette del mese eruppero tutte le sorgenti del grande abisso e le cataratte del cielo si aprirono”.
Per i pitagorici il numero 17 era da evitare perché in mezzo a due numeri perfetti, il 16 e il 18. La parola latina VIXI, vissi e sono morto, è l’anagramma di XVII.
Peggio mi sento se poi il 17 capita di venerdì: l’unione di un giorno funesto che richiama l’uccisione di Gesù e un numero da evitare.
Sembra che il connubio negativo sia valido soprattutto in Italia, secondo la smorfia napoletana, dove questo numero porta disgrazia. Ad esso sono relazionati figure ed azioni: il gatto nero, il corvo, una testa mozzata, il sottoscala, il gabbiano che viene ucciso, il traditore o tradire, accecare…
Cartomanzia ed eptacaidecafobia
Anche nella lettura dei tarocchi gli eventi negativi sono nel numero 17 e se la carta esce capovolta è segno di sfortuna. E’ segno di fortuna se esce dritta.
Soffermiamoci su alcune caratteristiche. In generale, sognare di accecare è legato al numero 17 e questa azione ha differenti significati. Per esempio, accecare per passione è uguale ad un cambiamento di opinione, accecare una persona è lutto in famiglia, accecare gli uccelli sono notizie spiacevoli.
Una figura legata al numero 17 è il gatto nero e non solo lui. Anche questa superstizione è tipica di alcuni paesi: oltre il nostro, troviamo la Spagna, gli Stati Uniti. In Giappone e nei paesi anglosassoni, è segno di fortuna.
Addirittura se il gatto nero attraversa la strada può portare fortuna o sfortuna a seconda della direzione, come si crede in Germania.
La superstizione del gatto nero ha origini nel Medioevo, quando durante la notte i gatti attraversavano la strada e, spaventando i cavalli che si imbizzarrivano, si creava disordine e scompiglio tra la gente. Si credeva che il gatto nero fosse il demonio, l’amico delle streghe che furono cacciate e bruciate insieme ai loro felini durante l’Inquisizione.
Infatti non è un caso che dilagò la peste.
I gatti neri erano associati anche ai pirati. Era piuttosto comune trovare dei grossi gatti sulle loro navi per eliminare i topi che proliferavano nelle stive.
Ricordo che in Egitto era considerato sacro e, nell’antica Roma era simbolo di fortuna.
Cartomanzia ed eptacaidecafobia: il corvo
Un altro animale preso di mira come segno di malaugurio è il corvo. E in tutti i numeri in cui è relazionato, i significati sono sempre negativi: triste presagio, investimento insicuro, tormento, disordine, proposte ambigue, tradimento.
Anche questa credenza ha origine lontane. Dobbiamo andare alla mitologia greca, ad una storia d’amore finita male: quella di Apollo e Coronide. Apollo aveva per amico un corvo e un giorno, a causa di una partenza improvvisa, disse al corvo di sorvegliare la fanciulla. Accadde però che Coronide (significa cornacchia) si sentì attratta da un altro fanciullo e quando il corvo si rese conto del tradimento, volò dal suo padrone per raccontargli l’accaduto. Anche se la fanciulla lo pregò di non dire niente, il corvo non l’ascoltò. Allora, Apollo pieno di furore scagliò una freccia contro l’amata che tra l’altro era incinta di lui. Quando si rese conto del gesto, era troppo tardi e non gli fu possibile salvarla. Ma prima di bruciarla, estrasse dal ventre il piccolo e lo affidò a Chirone. Il figlio di Apollo e Coronide fu Esculapio, il dio della medicina.
Cartomanzia ed eptacaidecafobia
Ç
Al corvo era associata anche la credenza che quando una persona moriva, portava l’anima nella terra dei morti e, se aveva compiuto abomini, la terra la rigettava così il corvo doveva riportarla indietro.
Il corvo è associato anche all’immagine lugubre del mangiatore di cadaveri.
Anch’esso, con il gatto nero, nel Medioevo era associato alle streghe, era un messaggero del diavolo.
Cartomanzia ed eptacaidecafobia
Perché queste credenze? Pura superstizione, ignoranza.
Nell’alchimia il corvo rappresenta la metamorfosi, il passaggio verso la conoscenza e il bene.
Per riassumere e rispondere alla questione iniziale se porta male consultare i tarocchi il giorno 17, la risposta è certo che no. Benedetto Croce scherzando diceva di non credere alla iella perché portava iella.
E se vai dal cartomante un venerdì 17 e incroci per la strada un gatto nero?
Gabriele Cirilli risponderebbe che ti devi fermare e non devi attraversare per nessun motivo, soprattutto se sei un topo!