Colori nei Tarocchi
Non è proprio un caso che ai Tarocchi si siano interessati diversi artisti come Salvador Dalí, Pamela Colman Smith, Remedios Varo, Arthur Rackham.
Se andiamo indietro di qualche secolo, troviamo Jacopo da Sagramoro che dipinse gli Arcani Maggiori su una carta pregiatissima di cotone, Michelino de Besozzo, Bonifacio Bembo.
Queste carte, tra simbologia e numerologia, richiami all’alchimia, a filosofie antiche, a civiltà passate, a origini che si perdono nel tempo, tra storia e leggende, hanno un’altra caratteristica, un linguaggio che attrae, quello dei colori.
Un modo di comunicare che si differenzia da cultura a cultura.
La semiotica dei colori nei Tarocchi
Pensate a uno dei colori primari come il rosso: caldo che richiama il sangue, il fuoco, il pericolo, la passione. La biancheria intima di colore rosso indossata a capodanno è un portafortuna, secondo la tradizione cinese, rappresenta la prosperità, un augurio di felicità.
In alcune zone dell’Africa però è il colore del lutto e, allo stesso tempo, è anche uno dei colori panafricani, insieme al nero e al verde, simboleggia il sangue nobile degli africani, il nero quello della gente e il verde quello della terra ricca di questo grande continente.
Nei Tarocchi possiamo rintracciare colori quali il viola, l’azzurro, il blu, il giallo chiaro e scuro, il verde chiaro e scuro, l’arancione, il rosso, il marrone, il rosa, l’argento e l’oro, il bianco e il nero.
L’aspetto cromatico in queste carte è fondamentale e gli artisti che le hanno dipinte lo sapevano bene.
Ricordo che anticamente era un lavoro da certosini, pensate alle foglie d’oro egiziane, ma anche al lavoro degli artisti nel Rinascimento, in cui si utilizzavano pigmenti artigianali.
I colori giocano un ruolo importante sulla nostra psiche e i Tarocchi intendono entrare in contatto con la persona, con la sua sensibilità, con i suoi sentimenti ed emozioni, con la parte creativa e razionale, con le energie interne ed esterne: così dentro, come fuori.
Prendiamo come esempio il bianco e il nero che non sono considerati colore.
Se il nero rappresenta l’assenza di colori, il bianco li contiene tutti, però, per la maggior parte delle persone, certo che lo sono e simboleggiano gli opposti.
Il bianco è il colore della purezza, dell’abito da sposa e dei gigli, della leggerezza delle nuvole, richiama la luminosità.
È associato al settimo Chakra, al fiore del loto.
Nella smorfia è il colore della Madonna ma anche della donna nuda, della sposa e delle due zitelle. Non è un caso che abbia dentro di sé gli opposti perché nella cartomanzia è l’archetipo della morte e della rinascita, della trasformazione.
Il nero richiama la notte, le tenebre, il lutto, l’uomo nero che spaventa. La sua numerologia è il 7, numero importante nella cartomanzia insieme al 3.
Anche qui abbiamo un significato di trasformazione, ma in un senso di ribellione e di forza.
È un colore che mette in contatto l’essere con la sua parte più istintiva, primordiale. Nei Tarocchi Marsigliesi compare negli arcani della morte e del diavolo.
Del rosso ne abbiamo parlato. Nella cartomanzia, rappresenta sia la morte che la vita. È il colore del mantello del Bagatto, segno della sua forza nel prendere decisioni perché il tempo è maturo. Anche l’Imperatore è vestito di rosso, segno di regalità, è l’archetipo del padre e rappresenta l’elemento del fuoco. È il colore di Marte.
Picasso diceva che alcuni pittori dipingono il sole con una macchia gialla ma quelli intelligenti trasformano la macchia in un sole. È davvero il colore giallo dell’astro luminoso, del buon umore, della gioia, dona un senso di calore intimo. Il colore della consapevolezza e della distensione.
Era un colore essenziale per Van Gogh per il quale non esisteva il blu senza il giallo e l’arancione. In una antica leggenda messicana è il colore del sorriso dei bambini. Nei tarocchi, spesso è associato all’oro, simbolo della ricchezza spirituale, abbinato al terzo Chakra, agisce non solo sulla nostra personalità ma anche sul nostro benessere fisico, sulla salute di alcuni organi, sul battito cardiaco.
Lo stesso vale per l’arancione, abbinato al secondo Chakra, rappresenta la creatività, l’equilibrio tra il giallo e il rosso, favorisce la vita spirituale e quella generativa. Secondo la smorfia, è segno dell’armonia e dell’equilibrio.
Il verde è il colore di Venere e nella cromoterapia rappresenta l’armonia, utile per sanarsi da alcune infermità a livello epidermico e dall’ansia.
È l’equilibrio tra il giallo e il blu, tra il cuore e le emozioni, una sorta di linfa vitale che richiama alla vita, per questo associato al quarto Chakra, un equilibrio tra il sistema fisico e quello psichico.
Per gli alchimisti, il colore che rappresenta la catarsi è il rosa. La rosa come fiore è l’emanazione dell’Assoluto, una creatività ed energia eterna e costante. Alleggerisce la mente, fa pensare a qualcosa di antico e bello.
È il colore della generosità e dell’affetto; una sensibilità tra il bianco e il rosso. È il colore delle persone tranquille, riservate, intuitive, di chi coltiva la speranza, di un famoso telefono in difesa delle donne maltrattate.
Tra l’attivo rosso e il ricettivo blu, troviamo il viola che è il legame tra questi due colori. È poco frequente nei Tarocchi e rappresenta il segreto. È il colore dell’energia e dell’illuminazione. Controlla il sistema endocrino, le sue pietre sono l’ametista, il diamante, simbolo della meditazione; il suo Chakra è il settimo, quello della trascendenza appunto.
Il marrone richiama il colore della terra ma anche del coraggio, della pazienza e della tenacia. Si ottiene miscelando il rosso con il giallo e il blu. È il colore degli occhi delle persone dolci e intelligenti. Richiama alla natura, al cioccolato, viene usato per dare un tocco di familiarità ed efficienza agli ambienti, riporta alle origini.
Il colore di Giove è l’azzurro ma è anche quello del cielo, delle sensazioni positive. È il colore dei giocatori italiani e della nostra nazione. Dona rilassatezza, è simbolo di lealtà, della devozione e della pace interiore.
Per rappresentare la divinità femminile si usa l’argento, simbolo di intuito e capacità psichiche e nell’alchimia è associato alla luna.
Per rappresentare la divinità maschile, si usa l’oro, simbolo del sole e della perfezione spirituale a cui si anela.
Quando le parole non bastano, parlano i colori…