Almanacco di Predirevos 28 marzo 2021. Ora legale
Oggi, domenica delle Palme, è l’87º giorno del calendario gregoriano.
Il sole sorge alle 6:00 e tramonta alle 18:30.
Levata della luna alle 19:30, tramonto 7:12. In fase crescente e nel segno della Vergine.
Oggi si celebra la Giornata Mondiale dell’Endometriosi.
L’ora legale che iniziò con la Prima Guerra Mondiale per risparmiare sul carbone.
Sospesa per un tempo, si riprese durante la Seconda Guerra Mondiale e poi negli anni Settanta con la crisi del petrolio.
Sventolare il Lulav
Quella di sventolare le palme o il ramo d’ulivo benedettto, ha le sue radici nel Lulav.
Questo mazzetto è composto dalla palma, dal mirto e dal salice.
La palma indica la fede, il mirto la preghiera che s’innalza a Dio e il salice il silenzio. Questo ramo è tenuto insieme con l’etrog, un frutto senza difetti.
Per la festa del Sukkot, gli ebrei hanno in mano il ramo di Lulav.
Ora il quindici del settimo mese, quando avrete raccolto il frutti della terra, celebrerete una festa al Signore per sette giorni; il primo giorno sarà di riposo assoluto e così l’ottavo giorno. Il primo giorno prenderete frutti degli alberi migliori: rami di palma, rami con dense foglie e salici di torrente e gioirete davanti al Signore, per sette giorni. Celebrerete questa festa in onore al Signore, per sette giorni, ogni anno. (Levitico, 23, 39-41).
La palma della vittoria è simbolo del trionfo dei martiri, della resurrezione, della fede.
Anche le palme hanno prorietà terapeutiche: contrastano la caduta dei capelli e l’invecchiamento cellulare, proteggono cervello e pelle e assorbono le sostanze tossiche.
Questa pianta, già nell’antico Egitto, era considerata sacra e utilizzata nelle cerimonie funerarie.
Associata in molte culture alla divinità e alla regalità.
Hanno compiuto in questo dì, gli uccelli
il nido (oggi è la festa dell’olivo)
di foglie secche, radiche, fuscelli;
quel sul cipresso, questo su l’alloro,
al bosco, lungo il chioccolo d’un rivo,
nell’ombra mossa d’un tremolìo d’oro.
E covano sul musco e sul lichene
fissando muti il cielo cristallino,
con improvvisi palpiti, se viene
un ronzio d’ape, un vol di maggiolino.