Astronomia o astrologia
Due nomi in antitesi nati da una stessa madre.
Praticamente, nell’antichità, nessuno pensava di dividere la scienza dalle varie credenze.
Però, ad un certo momento, ci fu una separazione e una sorte di rifiuto.
Questo è quanto successe anche all’astrologia e all’astronomia.
La parola astronomia significa scienza che studia i corpi celesti e il loro movimento.
Deriva dal greco, astron e nomos, ossia astro e legge.
Certamente è una parola importante e che non usa il suffisso logos.
Ossia, come per indicare che vuole contrapporsi all’astrologia, una sorella che è considerata una pseudoscienza, se non addirittura una superstizione.
Una scienza con il naso all’insù, per qualcosa che non può essere toccato ma che si cerca di misurare, osservare, di scrivere in una determinata legge, dentro un microscopio. Si cerca di comprendere cosa possa muovere le comete, le supergiganti. Come misurare gli immensi spazi siderali, le galassie. Una indagine vestita di scienza.
Astrologia o astronomia
L’astrologia invece mantiene il suo suffisso greco e mai ha interrotto il suo discorso nel corso dei millenni. Ma se si cerca il suo significato, leggiamo che è un’arte divinatoria.
Un’arte che ha a che fare con l’influenza degli astri sugli esseri umani e sugli eventi storici.
Fino al XVII secolo, si usavano questi due termini senza eccezione.
Successivamente, fu relegata a mera superstizione. Questo non vietò a Keplero e Galilei di praticarla per poter campare, non lo dimentichiamo.
L’astrologia diventò così un’arte divinatoria.
Ma l’idea che il macrocosmo fosse relazionato al microcosmo, diede il giusto impulso alla medicina astronomica, come dimostra Paracelso e altri ancora.
Fino a usare la psicologia nell’astrologia.
Anticamente, l’unico sistema riconosciuto era quello geocentrico, su cui si basava l’astrologia.
Vediamo di che si tratta.
Fu proposto da un discepolo di Platone, Eudosso di Cnido, famoso matematico e astronomo greco.
Ebbe come insegnante di geometria, Archita d Taranto.
Per approfondire i suoi studi, viaggiò ed ebbe la possibilità di incontrare culture come quella egizia e quella turca.
Egli costruì il famoso mappamondo astronomico, parlando dell’esistenza di sei piani: tre celesti e tre terrstri. Ossa, la teoria delle sfere omocentriche.
Fu il primo studioso a fornire un vero e proprio contributo all’astronomia in quanto tentò di spiegare, con la matematica, il sistema planetario.
La terra era al cento.
Astronomia o astrologia
Ecco la teoria geocentrica, immobile e circondata da sfere. Inoltre fissò i cinque pianeti visibili. Ovvero, Venere, Mercurio, Marte, Giove e Saturno.
Questi studi furono poi perfezionati da Callippo, allievo di Eudosso. Il quale trasformò il sistema delle sfere omocentriche e aggiunse il Sole e la Luna.
La teoria geocentrica fu accettata per lungo tempo perché la si considerava di valore a livello astronomico, filosofico e religioso.
Astronomia o astrologia
Da sempre, gli esseri umani hanno avuto bisogno di credere a qualcosa o in qualcuno.
Ora, questa disciplina è una ricchezza a livello umano e uno strumento a livello sociale.
Bisogna solamente conoscerla, prima di demonizzarlaa, escluderla o giudicarla.
La questione dunque non è astrologia oppure astronomia. Ma accettare che esistono due modi di indagare l’universo, due strade che arrivano al cielo.
Come ci arrivano? In modo proprio, senza che l’una escluda l’altra.