La Magia di Eliphas Levi
Chi era Eliphas Levi?
Un abate, che si chiamava Alfonso Louis Constant.
Un grande mago che nacque a Parigi l’8 febbraio del 1810.
Morì nella sua città natale all’età di sessantacinque anni, ossia il 31 maggio del 1875, in completa povertà.
Il suo primo amore furono le belle arti che abbandonò per entrare nell’ordine francescano, dove ricevette gli ordini sacerdotali.
Era innamorato del messaggio evangelico.
L’amore per Cristo, per ciò che annunciava, per la giustizia sociale, giocarono un ruolo fondamentale nella sua vita.
Tanto che voleva essere un apostolo come lo erano stati Pietro e Paolo. Vivere il vangelo nella totalità e completezza, lo portò a lasciare il convento.
Così viaggiò in lungo e largo emai smise di studiare.
Conoscere non era solo una sete ma un vero e proprio pane quotidiano.
Non per caso, divenne un abile sapiente e scrisse opere importanti.
Ciò lo portò ad essere cercato e perseguitato, allo stesso tempo.
Come spesso capita a personaggi illustri.
Fuori dalla biblioteca e dalla porta del convento, cercò altre porte. Quelle dell’occultismo, delle società segrete.
Si rivolgeva all’infinito per ritrovarsi, per conoscere se stesso. Se Dio è l’assoluto della fede, l’assoluto della ragione è l’essere, affermava.
Mentre rintracciava nella storia degli antichi popoli, un cammino verso l’eternità,
vedeva nel dogma tutta la sua pericolosità. Lo considerava un divoratore.
Secondo la sua visione, Dio opera nel cielo con gli angeli e nella terra con gli uomini.
In realtà Eliphas Levi non si limitò a studiare le dottrine occulte e il mondo esoterico, ma lo praticò, tanto che sapeva dominare queste pratiche.
Un personaggio importante perché ha dato un nuovo impulso a tali dottrine, ha aperto finestre nuove.
Era propriamente un’aria nuova che il nostro cercava di respirare. Fuori dalla dottrina che costringeva o che proibiva.
Aborriva il fanatismo ignorante, l’ortodossia dogmatica e la gerarchia dei poteri.
Per lui la vera religione era quella universale. Né i cattolici, tantomeno i protestanti potevano arrogarsi il diritto della verità.
Considerava vera religione la Luce.
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