I Tarocchi e Jung
Da sempre, l’essere umano cerca una risposta alle questioni fondamentali che riguardano l’esistenza. Soprattutto, si cerca di controllare l’ansia, la precarietà e l’incertezza dell’avvenire.
La magia, dai tempi più antichi, ha giocato un ruolo importante in questo scenario dell’umano.
Perciò, ogni qualvolta si affaccia una possibilità, un cammino verso il mondo magico, l’occulto trova uno strato pronto ad accoglierlo.
Nonostante il progresso, le nuove tecnologie, le grandi rivoluzioni, il mondo magico cammina insieme a quello scientifico. A quello che tutto vuole dimostrare e misurare in modo certo e assoluto.
Il Tarot è un’arte che ben si presta a sondare l’inconscio, a sperimentare percezioni, a interpretare codici e simboli affascinanti.
Anche se il mondo dei Tarocchi, spesso, cade sotto l’occhio del ciclone, della spazzatura, dell’uso illegale che si fa di esso, non significa che non sa valdo.
Non è valida la truffa che si commette, va combattuta l’illegalità ma non la tarologia.
Come dire che si deve osteggiare la medicina perché ci sono falsi medici, persone che mostrano falsi certificati e si fanno passare per quello che non sono.
La Tarologia è qualcosa che va oltre la lettura delle carte. Va oltre la conoscenza degli arcani maggiori e minori.
Certo, è importante sapere queste cose ma bisogna aggiungere l’esperienza, una certa capacità e propensione alla comprensione.
Una vera e propria sensibilità, attenzione verso l’altro, una consapevolezza del proprio sé.
Non basta la teoria, bisogna giungere alla saggezza, alla condivisione.
Il Tarologo è qualcuno che ha iniziato un viaggio alla scoperta non solo di un’arte tanto antica, ma anche di se stesso, della sua creatività, della sua stessa umanità.
Nel corso del tempo e, anche grazie agli studi e alle ricerche di scienziati, psicanalisti, professionisti, si è visto che il Tarot non è un semplice gioco per aristocratici.
Ma è qualcosa di più Ovvero, un sistema di codici ben definiti che vanno solo interpretati.
Uno strumento che aiuta a tradurre il proprio inconscio, a comprendere la personalità, la propria coscienza e quella collettiva.
Propriamente. di coscienza collettiva parla Jung, attraverso gli archetipi.
Il simbolo ha un valore, offre un linguaggio profondo che non ha nulla a che vedere con la superstizione.
Non è infatti un caso che sempre più professionisti si avvicinano a questo mondo per scoprire meccanismi del Tarot, le leggi che stanno alla base d questo sistema, della stessa intuizione.
Sappiamo perfettamente e, più volte lo abbiamo ripetuto, che la tarologia non può essere confusa con la psicologa e che un cartomante non è un medico o uno psicologo.
Non ci sono dubbi al riguardo. Per questo in una consulta non si parla mai di malattie o di questioni che riguardano professionisti del settore.
Semplicemente, parlare di Tarocchi e Jung, significa esplorare un mondo attraverso l’interpretazione che Jung ha proposto riguardo gli archetipi, i suoi studi sulla sincronicità.
Nulla di più, nulla di meno. Un modo diverso di vedere le cose, di riflettere e di pensare.
Esattamente come affermava il famoso psicanalista svizzero: “Pensare è molto difficile. Per questo la maggior parte della gente giudica“.