Interpretrazione e cartomanzia
I tre procedimenti d’interpretazione della cartomanzia: magnetismo, concentrazione ed intuizione.
In questo articolo, oltre a specificare i tre aspetti dell’ interpretazione nella cartomanzia, vedremo come sono collegati tra di loro e da essi non si può prescindere.
Il magnetismo umano non è un potere né un fenomeno paranormale; è del tutto naturale in quanto il nostro corpo è retto da impulsi elettrici.
Pensiamo alla legge cosmica universale o delle polarità: il polo nord, positivo attrae il polo sud, negativo, lo spazio intermedio è detto neutro.
Associamo questo esempio al magnete con i suoi cinque elementi: terra acqua fuoco, aria ed etere. Ebbene, il magnete non è altro che un universo cosmico in miniatura.
Verso la fine del XV secolo, nacque, in Svizzera, Philippus Aureolus Threophraustus Bombast
von Hohenheim, noto al mondo con il semplice nome di Paracelso.
A parte tutti i suoi studi sulla medicina e la chimica, lo si può considerare altresì un pioniere del potere terapeutico dei magneti.
Se questi erano capaci di attrarre il ferro, erano altrettanto atti ad attirare le malattie.
Jung diceva di lui che non era stato solo un pioniere nel campo della medicina ma anche nella psicologia della salute.
Le sue teorie non erano tanto bislacche poiché anni dopo, altri medici si rifecero a questi studi e li applicarono sui pazienti.
L’ungaro padre Maximilian Hell, gesuita e direttore per un tempo dell’osservatorio astronomico di Vienna, utilizzava i magneti per trattare alcune patologie.
Così fece anche un suo amico medico, Franz Anton Mesmer che iniziò a curare un donna con problemi di nervi.
L’idea che si potesse guarire senza passare dalle sale operatorie o da terapie farmaceutiche, aprì la speranza a tante persone.
In pratica, Mesmer guariva attraverso i magneti e l’energia delle mani.
Interpretazione e cartomanzia: magnetismo, concentrazione e intuizione.
Il primo trattato sul magnetismo lo dobbiamo al medico di Isabella I, regina d’Inghilterra, William Gilbert, stimato anche da Galileo.
Attraverso il magnetismo si può guarire.
Il fluido magnetico è intenso soprattutto alle estremità delle mani, nello sguardo, nel soffio ma anche nel pensiero.
L’imposizione delle mani, per guarire, praticata da Gesù la ritroviamo in altri scritti antichi come nel papiro di Ebers. E’ uno dei più antichi trattati di medicina giunto a noi e risalente al 1500 a.C. Fu redatto sotto il regno di Amenhoteph I, scoperto nel 1842 da Edwin Smith nei resti della tomba di Assasif ed è conservato nella biblioteca universitaria di Leipzig.
Il corpo umano è percorso da canali energetici veri e propri.
In India si parla dei sette Chakra, ossia le ruote o dischi.
Nella tradizione cinese si parla di meridiani energetici, simili ai settantadue mila canali o nadis della cultura indiana.
Il meridiano più ampio è quello del cuore con una energia magnetica cinquemila volte più potente di quella del cervello ed è connesso a quello dell’universo.
L’insieme dei campi elettromagnetici, CEM, si chiama Aura.
Le mani canalizzano l’energia vitale o KI.
Ma non bastano, occorre anche l’intenzione.
Se i chakra maggiori sono sette, nelle mani abbiamo i minori e sono più facili da aprire rispetto a quelli principali.
Quali sono gli ingredienti per sviluppare il magnetismo?
Una sana alimentazione, disintossicare il corpo, dare valore all’esistenza, al tempo, la volontà, coltivare l’ascolto, parlare se necessario, meditazione, amore e canto magnetico.
Pensate, ogni volta che la Terra viene colpita da onde solari, emette un canto.
Avete mai sentito parlare di eterofono? Uno strumento musicale inventato da Termen e da qui il Therenim che per farlo suonare non serv e toccarlo ma solo avvicinare le mani.
Abbiamo detto che siamo energia e, nella concentrazione, non facciamo altro che raccoglierla e canalizzarla verso la situazione.
Anche la concentrazione, come il magnetismo, può essere aumentata.
Ci sono tantissimi esercizi: dal metodo di Guillour a quello del battito cardiaco, dal mindflulness a quelle delle onde cerebrali e tantissime altre.
Interprtazione e cartomanzia…
Una storia racconta che un giorno, un giovane andò da un maestro zen perché aveva bisogno di un consiglio, la via da seguire.
Il maestro si informò se il suo interlocutore praticasse la meditazione e la concentrazione. Il ragazzo rispose in modo negativo. Allora gli fu chiesto cosa gli piacesse e contestò che amava giocare a scacchi.
Il maestro chiamò un monaco e invitò i due ad una partita. Chi vinceva, otteneva la liberazione; chi perdeva, moriva. Poi si pose in un lato con una spada pronta a colpire.
Quando il laico si accorse che stava vincendo e che il maestro si era posto dietro al monaco con la spada sollevata, per compassione, commise un errore. Dunque, l’anziano passò dietro alle spalle del ragazzo e sferrò il colpo che cadde sulla tastiera, tagliandola in due parti.
Poi disse al giovane: “Le qualità necessarie sono due, l’amore e la concentrazione. Ora che le hai sperimentate, mantienile e sei nella via giusta“.
Se si è concentrati, si sta attenti e se si sta attenti e si pratica l’amore…
Ho voluto lasciare volutamente l’ultima frase in sospeso perché la conclusione la lasciamo all’intuizione.
Se avete colto il senso, ebbene credete nello spirito, perché è ad esso che si manifesta una conoscenza (quella più profonda), senza bisogno di chiedere aiuto alla ragione.
Davi Sloan Wilson, biologo evolutivo statunitense e professore all’Università di Bingamton, ha eseguito alcune ricerche ed è giunto a parlare di altruismo genetico.
In pratica, i gruppi altruistici ed intuitivi funzionano meglio e in modo armonico rispetto a quelli razionali ed egoistici.
Non è forse grazie all’intuizione che si sono raggiunte le terre più lontane, i viaggi impossibili, realizzati progetti e grandi opere, scoperte di tutti i tipi?
Non è un caso che ci sia un corso sull’intelligenza intuitiva nelle università francesi, nelle facoltà di ingegneria!
Già perché anche questa può essere sviluppata: iniziando ad avere fiducia nelle nostre intuizioni, non seguire i pregiudizi che l’annebbiano.
Ebbene, favorire la meditazione e la concentrazione sul presente, esercitare l’empatia, tanto per fare alcuni esempi.
Albert Einstein diceva: “La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è un servo fedele. Abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il dono”.
Come il magnetismo e la concentrazione, così l’intuizione la possediamo già, dobbiamo solo esercitarla e, non va confusa con l’istinto.
Soprattutto ricordate: questo trio dice molto su chi pratica la cartomanzia con professionlità ed onestà.
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