Sicuramente il parco più conosciuto di Barcellona è El Parque Güell, con il suo giardino immenso, ricco di elementi architettonici e realizzato dal grande architetto Antonio Gaudí.
L’idea iniziale era quella di costruire un parco inserito in un residence di lusso.
Però, ciò che accadde fu straordinario perché si trasformò in un racconto fiabesco e magico.
Inaugurato nel 1922, nel 1984 è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità.
La sua estensione va oltre diciassette ettari, adornato di bellissimi alberi, colonne, figure geometriche e di animali, mosaici di colori stupendi.
La sua particolarità sta nelle forme, del simbolismo sia politico che religioso.
infatti, durante la realizzazione, l’artista creò un cammino verso l’elevazione spirituale in cima a un promontorio che tra l’altro è la parte più alta dell’immenso giardino da dove si può ammirare la città.
Troviamo il serpente di oltre centodieci metri, tutto ricoperto di tessere di mosaico di ceramica.
Come non citare la famosa cisterna, ideata da Gaudí per raccogliere la pioggia e convogliarla a cascata. Ma non è una semplice cisterna. Perché come tutto il parco, anche questa nasconde messaggi segreti misteriosi.
Come detto, un parco pieno di simbologia. Infatti, nella grotta della cisterna, dove tutto sembra normale, da una parte in alto, troviamo una pietra ben levigata,ad angolo. Simbolo religioso o massonico?
Esattamente come la famosa fonte del drago, posta all’entrata del magnifico parco.
Un riferimento al mondo magico, senza dubbio, all’esoterismo, all’oracolo a cui tutta la città si rivolge.
In realtà, tutto ciò che riguarda Gaudí ha un che fare di misterioso sin dalla nascita, fino alla sua morte.
Così tutte le sue opere, senza eccezione. La Sagrada Familia, con il quadrato magico e la relazione della facciata con gli astri. Finanche la presenza del gabbiano che si apre il petto per salvare i piccoli.
Come racconta un’antica leggenda, che un gabbiano uccise i piccoli prima che questi lo colpissero sugli occhi. Però, per l dolore della morte dei figli, si squarciò il petto, sacrificando la propria vita e attraverso il suo sangue, ridonando loro la vita, dopo tre giorni.
L’uccello che insieme all’agnello raffigura Cristo.
Altro simbolo nell’arte di Gaudí è l’albero della vita, la lettera X, i trentatrè scalini all’entrata del parco Güell. Così il fiore dell’oblio.
Evidentemente, nell’opera di questo ingegnoso e singolare personaggio, abbondano simboli tipici delle società segrete, dell’alchimia. Del resto, crebbe in una società dove erano presenti logge massoniche, cenacoli esoterici.
Probabilmente, nel Parco Güell, si incontrano tutti gl elementi di interesse per l’artista. Dall’architettura al paesaggismo, dall’ingegneria all’urbanesimo, compresa la vita stessa di Gaudí , con la sua casa dove visse pr due decenni. Il mito, simboli massonici presenti nelle sue opere, lo hanno relazionato più volte a queste società.
Ricordiamo che un altro artista si ispira nel 1979 al Parco Güell e ai giardini d Bomarzo, per creare l Giardini dei Tarocchi. Ossia, Niki de Saint Phalle.
Gaudí, un grande artista che vedeva nella linea curva la mano di Dio, sosteneva che la sua ispirazione veniva dall’albero capace di sostenere i grossi rami. Giacché anche i rami sostengono le foglie e ogni parte cresce in una magnifica armonia.
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