Le OH sono carte associative versatili, usate in tantissime aree.
Contengono immagini e parole e, si possono impiegare in combinazione con altri mazzi e Tarocchi.
Sono così composte: un mazzo con disegni in acquerello che rappresentano situazioni e oggetti della quotidianità.
Un secondo mazzo, più grande, con parole che si presentano quattro volte in ogni carta.
Abbiamo in tutto 88 carte illustrate e 88 con parole, con oltre 7744 combinazioni possibili.
Attraverso tali carte, si incrementano l’intuizione, l’immaginazione e l’introspezione. Ovvero, sono una porta verso il subconscio.
Sono dette anche carte Kesem che in ebraico significa magia.
Si utilizzano in terapia per aiutare nei conflitti emozionali o malattie psicosomatiche.
Il primo mazzo fu creato nel 1975 da Ely Raman, un professore d’arte canadese e collezionista di carte illustrate.
Il suo intento era quello di portare la pittura alla gente.
Ebbe l’intuizione di realizzare un mazzo di carte in cui i concetti venivano espressi non solo attraverso le immagini ma anche con le parole e così da poterli combinare, associare.
Quando nel 1983 le mostrò a Moritz Egetmeyer, uno psicologo tedesco e umanista che in quel tempo viveva in una isola a nord di Vancouver, le carte iniziarono ad essere usate a scopi terapeutici.
Infatti, Egetmeyer ne comprese il potenziale e fondò l’OH Publishing.
Queste carte sono state tradotte in oltre quindici idiomi e diffuse in quaranta nazioni. Sono utilizzate in diverse aree: dalle vittime di catastrofi naturali a quelle del terrorismo, da quella educativa a quella del coaching.
Sono considerate un materiale creativo e terapeutico per lo sviluppo personale e professionale.
Come abbiamo ribadito, sono utilizzate in molte aree, compreso in astrologia e in cartomanzia.
OH!
Ebbene sì, ecco perché così si chiamano: per l’interiezione di sorpresa che suscitano.
Il nostro cervello ha due emisferi: quello destro, ci fornisce informazioni creative, intuitive, spirituali. Quello di sinistra, informazioni razionali e logiche.
Perciò, l’emisfero destro, creativo, funziona meglio attraverso le immagini.
Ely Raman che aveva creato le carte per scopi artistici, attraverso l’interpretazione del suo amico Egetmeyer, comprese che il ponte per l’emisfero razionale era esattamente quello delle parole.
Nelle Carte OH incontriamo dai temi relativamente neutri a quelli relazionati alle azioni, con la famiglia, con la sessualità, con la natura, emozionali, con la simbologia degli animali, astratti…
La lettura inizia con le carte coperte, usando il principio della sincronicità di cui abbiamo parlato più volte.
Che significa? Poiché tutto è relazionato, niente è un caso.
Tutto è unito: il piccolo con il grande, la materia con la spiritualità, il dentro con il fuori, l’energia con la psiche.
Principi questi dell’astrologia e della cartomanzia.
Dunque, nel momento in cui si gira la carta, questa dirà al consultante qualcosa d’importante della sua vita, perché si crea una connessione con il subconscio.
Possiamo usarle sia in ambito astrologico che cartomantico, in diversi modi.
In consulte che possono durare fino a un’ora e in combinazione con altre carte.
Si può combinare un concetto con un’immagine, da due a più carte (passato, presente, futuro).
Da associazioni semplici a quelle più complesse per offrire al consultante delle risorse utili.
Oppure, scegliere anche una consulta con carte visibili, a seconda dei casi.
Chi le usa, osserva il Protocollo OH, ossia la privacy, il rispetto reciproco, l’intelligenza e l’immaginazione di ogni individuo, l’integrità personale.
Il fine è quello di comunicare, condividere e creare comunità. Immagini che ci aiutano a spiegare le storie interiori di dolore e di allegria. Il cammino dal trauma alla guarigione in 88 immagini associate a 88 parole.
https://www.quicartomanzia.it/problemi-emozionali-e-cartomanzia/