Segue il nostro discorso sugli oracoli. E questa volta parliamo dell’oracolo degli alberi.
Una notizia proprio di poco tempo fa riporta che, in un villaggio a circa duecento km da Melbourne, hanno abbattuto un albero antichissimo con secoli di vita, per costruire un’autostrada.
Anche se non era inserito nell’elenco degli alberi protetti, in realtà per gli aborigeni era sacro ed era detto l’albero delle direzioni.
Sono massicce le distruzioni delle foreste, tanto che solo nel 2019 le stime sono state tremende. In pratica si parla che siano andati in fumo ben dodici milioni di ettari solo in Amazzonia. Così, nel Bacino del Congo, ventisettemila ettari e oltre otto milioni nell’Artico.
Per non parlare, infine, dell’Indonesia conta una danno di trecentoventotto mila ettari tra foreste e altri habitat.
Sono stime davvero preoccupanti anche perché non sono isolate, disgraziatamente.
Tornando al tema dell’articolo, il culto degli alberi, detto anche arboreo è tipico in differenti culture.
Basta pensare all’albero del mondo, presente nella mitologia e nelle religioni.
Oppure al famoso albero della vita.
A proposito, scriveremo un articolo specifico sull’albero della vita.
Un altro albero che viene alla mente è quello biblico della conoscenza del bene e del male. Oppure, l’antico fico sacro del Tempio di Mahabodhi. L’albero dei Mongoli.
L’elenco è lungo. Dal sicomoro al cipresso di Montezuma, dal Baobab all’albero della danza, dal castagno dei Cento Cavalli alle famose querce.
Oracolo degli alberi
Basta pensare che, uno degli oracoli più antichi della cultura greca era esattamente la Quercia di Zeus.
Omero racconta che anche Ulisse si recò presso le fronde dell’albero sacro, custodito dalle profetesse, dette colombe.
Un albero che non offriva solo la divinazione.
Dalle ghiande, i greci, infatti, ricavavano una farina e una tintura medicamentosa che si usava anche per guarire dalle punture degli insetti.
A Roma si venerò la quercia come albero sacro fino a quando Teodosio spense il fuoco sacro e furono proibiti i riti cosiddetti pagani.
In ogni caso, resta uno dei simboli della nostra Repubblica e la quercia rappresenta la forza e la dignità del popolo italiano.
Tornando all’oracolo degli alberi, precisiamo che ci si riferisce ad un mazzo di carte ispirate ai Celti.
I druidi trascorrevano la loro vita a studiare la madre terra e gli esseri umani.
Erano depositari di saggezza e conoscenza. Per comunicare, usavano un linguaggio in codice, detto Ogham craobh.
A ogni simbolo dell’ Ogham corrispondeva un albero sacro.
Quello che segue è l’elenco delle venticinque piante:
1) Agrifoglio
2) Betulla
3) Biancospino
4) Caprifoglio
5) Edera
6) Erica
7) Faggio
8) Felce
9) Frassino
10) Fusaggine
11) Ginestrone
12) Melo
13) Nocciolo
14) Ontano
15) Pino Silvestre
16) Pioppo Bianco
17) Pioppo Tremolo
18) Prugnolo
19) Quercia
20) Rovo
21) Salice
22) Sambuco
23) Sorbo
24) Tasso
25) Uva spina
Le carte dell’Oracolo degli Alberi richiamano non solo l’alfabeto celtico ma una cultura piena di miti e simbolismi, leggende tradizioni.
Consultare questo tipo di oracolo, in definitiva, significa ricevere la sapienza di boschi. Quel tipo di saggezza che, come affermava San Bernardo, nemmeno i più grandi maestri possono dare.
In un prossimo articolo, affronteremo anche il discorso sull’Oroscopo celtico degli Alberi.
Vedremo insieme l’idea del tempo nella cultura celtica e quale albero siamo, a seconda della data di nascita.
Per concludre, vi diciamo che le venticinque carte di questo oracolo, si possono leggere in modo da connettersi con le leggi della natura e con l’energia cosmica.
Ovvero, un dialogo sempre aperto tra noi e l’ambiente, tra lo spirito umano e quello arboreo.
In verità, gli alberi, questi meravigliosi giganti verdi, sono nostri fratelli.
Sono vita e donano vita.
Per dirla insieme ad Alda Merini, in fondo, in ogni albero c’è un violino d’amore.
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