Tarot Messicano, quello sconosciuto.
Sappiamo che l’origine del Tarot è alquanto incerta e quello messicano è anche poco conosciuto.
Si tratta di una divinazione precolombiana.
Le immagini delle carte evocano leggende, miti, una storia ancestrale, magia, mostri e una lama è dedicata a Montezuma.
Tarot Messicano
Naturalmente questa tipo di divinazione arrivò in Messico attraverso la conquista degli spagnoli. E subito la chiesa la vietò. Anche la stessa Monarchia lo vietava.
Però, il divieto non ebbe successo.
Non solo, quando la Corona si rese conto che poteva ricavarne una tassa, esportò il Tarot nelle colonie.
Si racconta anche che Cortés nonostante avesse giurato di non usare questo tipo di giochi, continuò anche dopo che un raggio colpì il tavolo da gioco.
Le carte messicane, ovviamente, hanno uno stile tutto loro che non ha niente a che vedere con il Tarot Marsigliese, per esempio.
Infatti, secondo alcune fonti storiche, il Tarot Messicano fu fabbricato proprio in Messico e non in Spagna.
Sembra piuttosto che il Tarot Messicano sia strettamente relazionato al famoso Tonalamatl, il libro azteca del destino. Un testo sacro, esattamente come lo è il Tarot, che indica la posizione dell’uomo rispetto al cosmo, allo spazio e al tempo.
Veri e propri testi di astrologia con previsioni sul cosmo e sui pianeti. Ma anche sulle nascite, matrimoni, sulla salute, viaggi, sulle guerre e consigli per la semina.
Una vera e propria geometria sacra distribuita su un albero sacro che regge il mondo con le quattro divinità.
Il mazzo è composto da 18 carte e si avvale di un linguaggio simbolico. Alcune carte, per esempio, rappresentano i vizi e le virtù degli esseri umani. La lussuria espressa dalla scimmia o l’avarizia simboleggiata dall’ibis.
La scimmia è il numero tre e il numero quattro è rappresentato dall’ibis.
Abbiamo anche la carità o la forza fisica rappresentata con Ercole, una figura della cultura greca.
Nel mazzo infatti troviamo sia richiami europei che dell’America fino alla conquista spagnola.