Prosegue il discorso sugli Arcani Maggiori e in questo articolo vediamo La Giustizia.
Ossia, l’ottavo tra gli Arcani Maggiori.
Questa carta è rappresentata dalla figura di una donna, dallo sguardo quieto che siede su un trono.
In una mano ha la bilancia; nell’altra, una spada.
Rappresenta l’unione tra l’ordine e il valore delle azioni.
Esattamente come le colonne, che sono la relazione tra le forze negative e quelle positive. Questa caratteristica l’abbiamo già incontrata in altri arcani.
Tra l’altro, ricordiamo che le colonne sono un simbolo massonico. Infatti non è un caso che siano poste davanti all’ingresso di questi templi. In un primo tempo, erano raffigurate in mano dei sorveglianti.
Successivamente, Boaz e Jachin, il nome delle colonne appunto furono collocate ai lati dell’ingresso dei templi massonici.
In pratica, si riferiscono alla Bibbia e, in questo caso al tempio del re Salomone, figura di un re giusto e sapiente.
I colori dell’arcano ricordano la spiritualità, la meditazione e la regalità: azzurro, viola e rosso.
Ma troviamo anche il nastro bianco tra gli occhi, simbolo di purezza. La corona esprime equilibrio e rigore.
La Giustizia è un arcano che simboleggia la potenza cosmica.
Dopotutto, è la nostra coscienza, la responsabilità di ciascuno.
E la spada è un simbolo chiaro al riguardo.
In alcuni mazzi, La Giustizia, è rappresentata alata, in riferimento al potere divino.
In quanto la giustizia, a Dio appartiene. Altresì, con riferimento all’Arcangelo Michele.
Questa carta, tradizionalmente è associata al segno zodiacale della Bilancia, alla lettera Cheth e al numero otto.
Nelle questioni esoteriche rappresenta un legame con il segno zodiacale del Cancro e con l’elemento acqua.
Riguardo al numero otto, c’è da dire che è un simbolo di equilibrio tra i numeri quattro e due.
In una lettura di Tarocchi indica figure come il giudice, l’avvocato oppure una persona onesta.
Si può interpretare sia come una vittoria, quanto come la possibilità di nodi che vengono al pettine, diciamo così.
In fondo, ogni azione, viene pesata, afferma la bilancia presente nella carta.
Come detto pocanzi, il numero riferito a questo arcano è l’otto.
Segno di un’energia che si muove all’infinito.
Parliamo, di energia femminile passiva, in quanto è un numero pari.
Considerato altresì il difensore dell’equilibrio cosmico.
Nella cultura giapponese ha un valore sacro.
Mentre per i cristiani è il compimento, la pienezza.
L’ottava lettera dell’alfabeto ebraico e fenicio è la Cheth.
La quarta delle lettere semplici.
Rappresenta l’unione tra la sfera fisica e quella psichica.
Strettamente legata alla vita, al passaggio da un mondo all’altro, da una dimensione ad un’altra.
Finanche, l’impedimento a perdersi nelle futilità o dell’egocentrismo.
La barriera che rappresenta, in fondo, non è altro che il limite tra il legale e l’illegale. La separazione tra ciò che conta davvero e il superfluo.
Inoltre, se l’ottavo giorno, nella cultura ebraica è quello della circoncisione, per i cristiani è quello della resurrezione.
Per concludere, ricordiamo che il suo simbolo esoterico è l’equilibrio e richiama anche lo splendore.
Il suo motto è: “Sono la guida della vita, l’equilibrio tra il livello interiore ed esteriore“.
Invito alla lettura:
https://www.quicartomanzia.it/arcani-maggiori-la-ruota/