Tarocchi di Osho. La voce interiore
Seguiamo il nostro viaggio con i Tarocchi di Osho. La volta precedenta abbiamo parlato dell’Arcano Maggiore esistenza.
Oggi vediamo insieme il secondo arcano: La voce interiore.
Come dice il nome del secondo arcano, i Tarocchi di Osho ci invitano all’ascolto e al risveglio.
Inoltre, auspicano una sintonizzazione con noi stessi, con la nostra personalità, con i nostri sentimenti e quindi, con tutto ciò che ci circonda.
Come dentro, così fuori, come come-sopra-cosi-sotto…
Descrizione della lama numero due dei Tarocchi di Osho
Se volessimo ricercare un corrispondente alla seconda lama dei tarocchi di Osho con quelli di Marsiglia, forse potremmo collegarla alla papessa.
La carta raffigura una donna con un volto superiore e uno inferiore. Interessante, il secondo volto, in pratica è il suo busto, diciamo così.
Doppia è anche la falce di luna che sovrasta la testa e una più grande si trova al di sotto.
Sui due lati abbiamo un delfino che sale e uno che scende. La bocca del volto superiore è aperta, invece quela del volto inferiore ha le labbra chiuse in senso tranquillo.
Da notare anche gli occhi che in questo caso rispettano il disegno contrario a quello della bocca. Ovvero, gli occhi superiori sono chiusi e quelli inferiori, aperti.
Il colore predominante è il bianco. Altri colori sono l’azzurro e il violetto. Come sempre, le carte hanno una cornice in nero.
Ora cerchiamo di comprendere questa descrizione attraverso il messaggio.
Tarocchi di Osho. La voce interiore
Tarocchi di Osho. La voce interiore
Un giorno, un uomo che aveva lavorato tanto e tanto intendo dire tutta la sua vita senza mai un giorno di riposo, pensò di cercare un luogo dove riposare.
Sempre gli avevano detto cosa fare e cosa dire.
Mai aveva pensato a se stesso.
Lavorava ogni giorno, senza neppure una celebrazione o qualcosa da festeggiare.
Orami, aveva solo tantissimi conoscenti ma nessun amico.
Gli unici due amici della sua infanzia e di tutta la vita erano morti l’anno precedente a causa di un virus.
Non si era nemmeno preoccupato di mettere su famiglia.
Certo, era stato innamorato. Però la famiglia della sua amata si era trsferita in un altro luogo, troppo lontano per poter coltivare una relazione.
Pochi soldi per viaggiare, troppo lavoro da svolgere…
In pratica le vicende lo avevano sovrastato e aveva lasciato che tutto scorresse come il rio che stava davanti alla sua capanna.
È ora che le cose cambino, pensò un giorno. All’improvviso.
Almeno, prima di chiudere gli occhi, voleva trovare un po’ di tempo per sé.
Il punto era che non poteva stare con le mani in mano.
Aveva sempre costruito qualcosa: armadi di bambù, sedie di bambù, tavoli ecc…
Il bambù era stato suo compagno di vita e, mentre camminava, trovò altro bambù.
Si sedette e rimase a contemplarlo per ore e ore.
Era la prima volta in vita sua che si fermava per ascoltarsi.
Una voce interiore lo rassicurava e lo invitava a cercare la pace, a ritrovare se stesso e a prendersene cura.
Tarocchi di Osho La voce interiore
Ad un certo momento, si alzò, tagliò alcune canne e si mise all’opera.
Mentre era così indaffarato passò di lì un ragazzo e gli chiese cosa stesse costruendo.
Una culla, rispose l’anziano.
Bene, fece il giovane. Una culla per un nipotino?
Non ho famiglia, ammise l’uomo.
E per chi è questa culla, allora?
Per me, rispose il vecchio.
Come è possibile? Alla sua età?
È proprio alla mia età che devo costuire una culla. Per la mia anima.
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