Comprendere la cartomanzia equivale a inoltrarsi in un fitto bosco dove il rischio più probabile è quello di perdersi, di cogliere funghi velenosi, di calpestare qualche vipera, di camminare con calzature inadatte, procurarsi una slogatura o ancor peggio una frattura, non riconoscere gli alberi perché non sono tutti uguali e che le piante possono essere anche velenose. E qui dovrei dire: eccetera, eccetera. Ma lascio a voi altre ipotesi.
Certo, non c’è alcun dubbio: i boschi sono luoghi meravigliosi dove possiamo apprendere molto anche su noi stessi. Spesso anche i cartomanti hanno lo stesso fascino durante i primi consulti. Ma come diceva San Bernardo di Chiaravalle: “Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà”.
Oggi, ci inoltriamo in un bosco ma ben equipaggiati, consapevoli che stiamo per avventurarci in un mondo nuovo. E quindi?
Abbiamo bisogno di una mappa, di una bussola, di un equipaggiamento idoneo e di informazioni. Sì, molte informazioni. E prima di partire, mi raccomando, avvisiamo sempre qualcuno. Leggere le carte è un’arte ben diversa dall’esplorare un bosco. Affinché nessuno si ritrovi a vivere l’esperienza di Aron Ralston, alpinista, amante del trekking e del biking che rimase intrappolato ben 127 ore in un Canyon dello Utah (vi raccomando il film!).
Ma, noi no! Iniziamo questo viaggio con tutto il necessario così non dovremo amputarci niente. Anzi!
Vogliamo addentrarci in un mondo per sapere, per comprendere o per semplice curiosità sull’argomento della “cartomanzia online”.
E in tutto rispetto, chiaro. Perché come direbbe Stanislaw Jerzy Lec, famoso poeta e scrittore polacco del secolo scorso: “Ci saranno sempre degli Eschimesi pronti a dettar norme su come devono comportarsi gli abitanti del Congo durante la calura”.
Detto ciò… Siamo pronti?
Cominciamo il nostro viaggio, proviamo a comprendere la cartomanzia.
Dove ci porta questo bosco? Come ci dice il dizionario Treccani, è una parola composta da carta e da manzia. Su carta possiamo sorvolare, per il momento. Ci soffermiamo giusto su manzia. E’ un termine che viene dal latino mantīa e che a sua volta deriva dal greco manteia, ossia divinazione. Infatti mantis, significa indovino. Piano, piano. Perché già so che la nostra mente è andata ad Omero e meglio ancora a Fineo, il leggendario indovino e re della Tracia. Ma di questo parleremo un’altra volta.
Quindi, un passo indietro (ops, scusate!) e diciamo che la cartomanzia è un
“metodo di divinazione che si esercita mediante le carte fabbricate proprio per tale uso, tenendo conto anzitutto del significato attribuito al seme, al colore, alla figura, al numero di ogni carta”.
Ho citato il dizionario Treccani, alla parola cartomanzia.
La storia della cartomanzia si perde tra le antiche civiltà e questo già ci dice qualcosa. I consulti di cartomanzia hanno radici ben diverse. Ma non focalizziamoci su questa arte specifica ma sugli esseri umani.
Perché la necessità di conoscere il proprio futuro? Potremmo investigare nel mondo antropologico oltre che in quello religioso. Perché la cartomanzia è un atto culturale, sociale ma anche artistico. E’ sufficiente pensare ai mazzi di carte di Albrecht Durer, ai tarocchi di Salvador Dalì per non parlare di quelli di Hans Rudolf Giger.
Che fantastico viaggio, non è vero? Attenzione ora alla bandiera con la scritta: “Come sopra così sotto” (questo è il motto dell’alchimia), così se qualcuno si perde…
E cosa è sopra e cosa è sotto? Il grande universo metafisico e la realtà fisica, quella che ci circonda. Il metafisico e il fisico si incontrano. In questo immenso bosco, dove tutto ha un senso. Nulla è un caso. Qui ci incontriamo, qui inizia il nostro viaggio.