In questo articolo parliamo di divinazione e di una caratteristica interessante del comportamentodi un re d’Israele.
Tanto che l’abbiamo definita la sindrome di Saul.
A dire il vero, comportamento incoerente anche di altri re e governanti.
Parliamo anche di Salomone e della sua saggezza.
Divinazione e sindrome di Saul
L’essere umano, da sempre, ha cercato strategie per poter controllare l’incontrollabile anche attraverso la divinazione o il mondo magico.
Come direbbe Ernesto De Martino, non è nient’altro che una possibilità dove esprimere il proprio stare nel mondo.
Anche gli scritti sacri attestano tale necessità.
Basta pensare a Mosè a suo fratello Aronne che manifestarono la loro superiorità contro i maghi egiziani.
La Bibbia parla del potere taumaturgico concesso a Mosè.
Di che si tratta? Della possibilità, da parte degli uomini, di compiere prodigi e miracoli. Brevemente, ricordo che non fu il solo perché altri re ebbero simili facoltà.
Menzioninamo inoltre che il liberatore del popolo ebraico conosceva bene la magia egiziana.
Raccolto nel Nilo, dalla figlia del faraone, solo quando aveva tre mesi è cresciuto nella famiglia reale.
Però, la missione di Mosè non era quella di ereditare il comando in Egitto ma di liberare un popolo forzato alla schiavitù. E, il faraone, costretto a lasciare andare gli schiavi ebrei, li ostacolerà sino alla fine. Ma i poteri dei suoi maghi nulla possono contro il potere per eccellenza. Quindi, saranno travolti dalle acque del Mar Rosso, cavalli e cavalieri.
Se il mare per gli uni fu il cammino verso la liberazione, per gli altri, quello della morte.
E, sino alla morte, Mosè, custodì i segreti dei poteri concessigli.
Poteri che saranno abbondantemente elargiti su un altro beniamino d’Israele, Salomone.
Un figlio amato dal padre terreno quanto da quello celeste.
Chi li rivelò? Lo stesso Dio.
Eletto re giovane, sposato con la figlia di Psusenna II, ultimo faraone della XXI dinastia, aveva la consapevolezza di stare a capo di un grande popolo.
Quando il Signore gli parlò e gli chiese cosa desiderasse, gli rispose che il suo unico anelito era di possedere un cuore docile.Perché sapesse rendere giustizia al popolo e potesse distinguere il bene dal male. A Dio piacque la risposta tanto che gli promise addirittura la ricchezza e la gloria che non aveva esatto.
“Dio concesse a Salomone saggezza e intelligenza molto grandi e una mente vasta come la sabbia che è sulla spiaggia del mare. La saggezza di Salomone superò la saggezza di tutti gli orientali e tutta la saggezza dell’Egitto. Egli fu veramente più saggio di tutti, più di Etan l’Ezrachita, di Eman, di Calcol e di Darda, figli di Macol.iI suo nome divenne noto fra tutti i popoli limitrofi. Salomone pronunziò tremila proverbi; l sue poesie furono millecinque. Parlò di piante, dal cedro del Libano all’issòpo che sbuca dal muro; parlò di quadrupedi, di uccelli, di rettili e di pesci. Da tutte le nazioni venivano per ascoltare la saggezza di Salomone; venivano anche i re dei paesi ove si era sparsa la fama della sua saggezza” (1Re 4, 29-34).
Così, Salomone divenne il più grande del suo popolo, nessuno poteva eguagliarlo, nemmeno i più ammirati e noti maghi d’Egitto ed oltre.
Grazie a tali conoscenze che gli furono elargite, egli potè governare con sapienza e giustizia come mai nessuno aveva fatto sino ad allora.
Non viene forse da qui il desiderio degli imperatori futuri di conoscere il segreto di Salomone?
E chi non avrebbe voluto la sua fama, la sua ricchezza e la sua sapienza?
Però, come dice la Scrittura, usò questo sapere per il bene della sua gente e per esercitare un giusto governo.
Divinazione e sindrome di Saul
https://www.quicartomanzia.it/il-re-che-vieto-la-divinazione-ma-che-ad-essa-ricorse/
Gli angeli
Poniamo ora un accento su alcune figure che vanno in soccorso di Salomone ma anche ad altri personaggi biblici, ossia gli angeli.
Avete mai notato che cartomanti, astrologi, occultisti, parlano di loro?
Come ci fa notare Eliphas Levi o altri autori, possiamo avere contatti con gli angeli, arcangeli o con gli spiriti intelligenti di Rol.
Sempre e comunque solo per praticare il bene, per costruire un mondo giusto, per edificare attraverso l’amore.
Orbene, non è un caso che determinate conoscenze arrivassero ad altre religioni come quella cristiana ed islamica.
Pertanto, durante il Medioevo, il mondo divinatorio giudaico, tanto osteggiato (nel passato, anche da Saul, il quale ad esso tornò a rivolgersi, come abbiamo raccontato in un articolo), diventò un sapere per eccellenza.
Purtroppo, ben conosciamo gli errori e gli orrori compiuti da molti copisti.
Ma da quel momento, cominciarono a diffondersi testi con ricette magiche, simboli, tavole astrologiche, segni e frasi angeliche, istruzioni, riti e molto di più.
Fino a quando la spada di Damocle cadde potentemente, nel 1559, con l’Indice dei libri proibiti fatto istituire da Paolo IV.
La persecuzione per la cultura ebraica era totale.
Come sempre accade, quando si perseguita un popolo, un determinato movimento, un’idea, una religione, questi risorgono dalle macerie più vigorosi di prima. La leggenda dell’araba fenice che diventa realtà.
Ovvero, nonostante le avversità, i libri di Alchimia, di Magia, di Astrologia, tornarono ad essere oggetti di ricerca, di contemplazione e ad essi si dedicarono anche coloro che si erano dichiarati avversi.
Divinazione e sindrome di Saul
Proprio come accadde a Saul. Potremmo chiamarla la Sindrome di Saul, che vi pare?
Una storia con un lunghissimo cammino che arriva ai nostri giorni.
Non si arresta, tutt’altro va avanti come un fiume in piena.
Perché ci sono percorsi difficoltosi, altri brevi, ma poi arrivano anche quelli che sono inarrestabili.
Invito alla lettura:
https://www.quicartomanzia.it/arcano-maggiore-il-papa/