Donne e divinazione Le verginelle
Percorso storico-religioso di un rito molto antico
Donne e divinazione Le verginelle
Questo articolo lo abbiamo intitolato Donne e divinazione.
In realtà, avremmo dovuto intitolarlo Donne, dee e divinazione.
E tra poco vi spieghiamo il motivo.
Parleremo infatti di un’antica tradizione pagana che continua a vivere nel culto religioso cattolico.
In Abruzzo, ogni anno, il giorno 8 maggio, si celebra una processione detta delle Verginelle, in ricordo di un miracolo avvenuto nel 1794, quando la Vergine lasciò cadere una pioggia provvidenziale.
A causa della siccità, infatti, tutto il raccolto sarebbe andato perso insieme al sostentamento di quella popolazione.
Praticamente, la religione cattolica ha sostituito con questa celebrazione, una molto antica e pagana dedicata a una dea.
Come testimonia una tavoletta in bronzo risalente al terzo secolo prima di Cristo, in quelle terre, si praticava la prostituzione sacra con fanciulle votate alla dea Giovia.
Attualmente, la processione si apre con gli Angioletti, poi le Verginelle, i Paggetti e le figlie di Maria che aprono il corteo alla Vergine.
Chiaramente, il rito ha origini ancestrali, legate alla fecondità, alla Madre Terra, alle messi e alla vita agricola.
Esattamente alla Ceria Giovia che proteggeva la vita dei contadini e la terra che coltivavano.
A lei era dedicato un tempio dove ogni anno, fanciulle erano destinate alla verginità rituale.
A loro venivano donati gioielli d’oro. E ancora oggi, le verginelle della processione sono vestite di rosa e indossano gioielli, come simbolo dell’abbondanza agricola.
Esattamente durante il periodo di primavera, gli antichi abitanti di Rapino, celebravano una festa in onore della dea, considerata signora del mondo e dei raccolti.
Questa dea era anche legata al mondo degli inferi, alle viscere della terra, per questo il doppio senso della presenza dell’oro.
Le giovani che erano a lei consacrate, sicuramente le più belle, venivano poi iniziate alla prostituzione sacra e cosmica.
Donne e divinazione Le verginelle
In questo rito antico e trasformato dalla religione cattolica, possiamo rintracciare anche un significato antropologico: ossia il passaggio dalla fanciullezza all’adolescenza.
Chiaramente, per noi, non è possibile concepire una prostituzione sacra.
Ma, anticamente la sessualità era considerata un sacramento.
Basta pensare alle unioni tra i sacerdoti e le sacerdotesse, all’eros cosmico, all’unione mistica dove l’uomo smarriva il proprio essere nella fusione con la donna.
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