Gli zingari e la cartomanzia nomade
Intorno agli zingari si sono tessute tante storie che finiscono sempre nel mondo magico. Secondo la fantasia popolare, sono gli unici a conoscere il segreto della cartomanzia, perché provengono dal mistero, dal mondo dell’occulto.
Una leggenda racconta che un antico re sapiente voleva trasmettere tutta la conoscenza al suo asino.
Purtroppo, un giorno, iniziò a piovere così tanto che tutto si allagò e la regina volendo vedere cosa stesse succedendo, cadde dalla finestra.
Il re cercò di salvarla ma morì annegato insieme alla sua sposa. L’asino, l’unico rimasto in vita, per fame mangiò tutti i libri della biblioteca reale.
Infine morì e con lui tutto il sapere.
Gli abitanti che sopravvissero iniziarono a viaggiare senza mettere più radici, per questo non abbiamo nulla di scritto sulla loro cultura: viene trasmessa oralmente.
Ogni zingaro è una biblioteca vivente, potremmo dire. Il mondo dell’occulto itinerante.
I primi zingari arrivarono in Italia nel Medioevo, un gruppo di persone che lasciò l’India perché escluso da tutte le caste.
E si dice che, gli zingari, prima di mettersi in viaggio, consultarono le carte, pratica in uso a oggi.
Tarocchi che non leggevano solo per se stessi ma anche per le persone che incontravano lungo il cammino.
Hanno anche tramandato l’arte della chiromanzia, con la lettura della mano; predire il futuro in una tazza con fondi di caffè o foglie di tè, la passione per l’occulto.
Aspetti che si sono incisi nella mente della società.
Sicuramente, un popolo quello dei gitani, che ha suscitato curiosità, un certo interesse ma anche tanta avversione, fino all’emarginazione e alla persecuzione.
Come dicevamo, sono stati oggetto di curiosità e di studi anche.
Rappresentati nell’arte figurativa quanto nei racconti, nel cinema come nella canzone.
Essere zingare non è facile: se non lo è per nessuna donna in una cultura maschilista, immaginiamo quanto sia più duro per loro.
Sono molti i pregiudizi che risuonano: ladri, disonesti, sporchi, sfruttatori di bambini, portano male, fattucchieri…
Stereotipi e stili di vita dura che riscontriamo nella canzone italiana, oltre cento a loro dedicate. Da prendi questa mano zingara a così cenciosi arrivati dal mar, che è impossibile poterli guardare.
Dal cuore è uno zingaro al cuore che rallenta, la testa cammina in quel pozzo di piscio e di cemento.
Quella dei Rom è la realtà più piccola e più discriminata di tutta Europa. Anche se nell’immaginario si pensa che siano un numero esagerato.
Una storia interessante riguarda una ragazza Rom, nata in Italia, che ha avuto il coraggio di osare, di produrre un suo film.
Laura Halilovic in Io rom romantica, ci racconta di un mondo radicato nelle proprie tradizioni e che sta cambiando sia in male che in bene.
Un cambiamento che si vive nell’offrire una lettura sull’amore, anche telefonica.
Non è un caso che differenti consulte di cartomanzia abbiano il nome di Tarocchi della zingara e assicurano di possedere le carte magiche, senza temere confronti, utilizzando le più antiche metodologie divinatorie.
Esistono veramente i Tarocchi della zingara.
Si tratta di un mazzo composto da 36 carte:
cavaliere, quadrifoglio, nave, casa, albero, nuvole, cobra, bara, fiori, falce, frusta, uccelli, bambino, volpe, orso, stella, cicogna, cane, torre, giardino, montagna, percorso, topo, cuore, anello, libri, lettera, uomo, donna, gigli, sole, luna, chiave, pesce, ancora, croce.
In queste carte, oltre ai simboli, sono importanti anche i numeri e i colori.
Chi desidera una consulta di cartomanzia, può telefonare direttamente ai seguenti numeri