Oracolo dei faraoni
Oggi andiamo in Egitto, dove tutto ebbe inizio e parliamo dell’oracolo dei faraoni.
La pratica divinatoria era molto diffusa non solo tra gli egiziani, bensì anche tra gli antichi popoli della Mesopotamia.
Si consultava l’oracolo per l’ascesa di un faraone o per nominare nuovi sacerdoti. Ma, anche per iniziare un’opera edilizia, prima di intraprendere una campagna militare, per assunti politici ed economici.
Alcune volte, il faraone chiamava l’oracolo per semplice diletto. Ovvero, per udire delle belle parole o per evocare eventi favorevoli.
Immaginate le processioni con tanto di sacerdoti. Riti solenni per consultare l’oracolo.
Si portava una a statua che si considerva sacra, in processione, sulla barca lungo il fiume, durante le feste liturgiche.
Le risposte arrivavano nei modi più bizzarri. Ossia, dai semplici cenni ai responsi scritti su tavolette, da una parola detta a veri e propri segni.
L’Aspetto interessante riguarda gli oracoli egiziani in quanto se ne conserva un’ampia documentazione. Ciò, chiaramente, è un grande vantaggio, giacché possiamo capire come funzionavano.
Sappiamo altresì che la prima regina egiziana a ricorrere ad un oracolo è stata Hatshepsut.
Infatti, lo consultò per rivendicare il suo diritto al trono. In quel momento, non erano contemplate regine donne.
Cosicché si avvalse, astutamente, di questa pratica divinatoria per affermare la sua carica di reggente. Ella si rivolse e si sottomise al Dio Amon, il quale si espresse in favore di Hatshepsut.
Molto interessante è l’oracolo ritrovato a Tebe. Abbiamo scritto un articolo al riguardo.
Ci rifriamo precisamente all’oracolo di Napoleone.
Che ha di interessante?
Vediamo insieme che, in un determinato periodo storico, la pratica di rivolgersi agli oracoli non fu più esclusiva dei governanti o delle persone di potere.
Difatti, si verificò un vero e proprio cambiamento, tanto che la consultazione diventò popolare.
La pratica oracolare si diffuse macchia d’olio.
Oracolo dei faraoni
Naturalmente aumentarono anche gli oracoli e avevano gli aspetti più diversi. Dagli animali a quelli degli dei.
Quando la risposta di un determinato oracolo non era confacente o soddisfacente, ci si rivolgeva ad un altro. C’era davvero l’imbarazzo della scelta.
A Tebe è stato ritrovato esattamente uno di questi oracoli.
Esso è conosciuto anche come il Libro del Destino.
In realtà, si tratta di un papiro scoperto durante una campagna napoleonica e fu spedito al segretario dell’imperatore.
Ci si rese conto del suo valore e, si racconta che Napoleone lo consultasse prima di ogni decisione importante.
Oracolo dei faraoni
Sicuramente Napoleone domandava sulle sue imprese.
Avrò successo in battaglia?
Voi potete chiedere se avrete successo in un progetto, nel lavoro e finanche in amore…
Chiaramente, dalle tombe di Tebe ad oggi, sono cambiate le situazioni anche se alcune questioni restano uguali.
Come funziona?
Bisogna tracciare delle linee che non devono essere inferiori al numero di dodici.
Inoltre, devono essere scritte in modo spontaneo, senza un ragionamento o un senso logico.
Solo alla fine, si può formulare una domanda e deve essere presentata con molta attenzione.
Per terminare, vi racconto un’altra curiosità.
Dal momento in cui l’oracolo divenne praticato anche dal popolo, iniziarono a diffondersi gli amuleti con scritte propiziatorie. Erano donati soprattutto ai bambini in segno di protezione. Probabilmente, per agevolare il lavoro dei sacerdoti. Chissà…
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