Per poter parlare di vocazione, il cartomante, prima di tutto, dovrebbe fare un lavoro non indifferente su se stesso, deve conoscere i propri limiti e le sue capacità. La vocazione è una chiamata, una disposizione o tendenza verso qualche cosa.
“Inclinazione naturale ad adottare e seguire un modo o una condizione di vita, a esercitare un’arte, una professione, a intraprendere lo studio di una disciplina”
come dice il dizionario Treccani.
Una persona può sentire la vocazione o avere un’inclinazione naturale in una determinata arte, dentro una professione. O anche sentirsi chiamata alla vita contemplativa, ad una missione.
Ebbene, tra i cartomanti sono molti coloro che dichiarano di vivere la loro professione come una vocazione: quella di aiutare il prossimo per la guarigione.
Dunque se la cartomanzia la si vive come una vocazione ed una professione,
il cartomante:
1) aiuta, non manipola
2) consiglia, non decide
3) ascolta, non giudica
4) rasserena, non minaccia
5) apre una via verso la speranza, non la chiude
6) aiuta verso una guarigione interna non verso la dipendenza
7) aiuta l’altro a progredire, non a retrocedere
8) accende nell’altro la stima, non il disprezzo
9) instaura un rapporto di fiducia, non d’inganno
10) promuove la sua arte con responsabilità, nel rispetto dei diritti della persona e delle leggi in vigore, non nell’illegalità.
Un cartomante cileno, per esempio, racconta come è iniziata la sua storia con i Tarocchi: una sua vicina aveva appreso a leggere le carte perché aveva parenti che erano scomparsi sotto la dittatura di Pinochet.
Questa donna si dedicò alla cartomanzia, iniziò ad apprendere questa arte e a praticarla per sapere qualcosa sui suoi familiari. Poi, a quattordici anni trovò un libro sui Tarocchi di Marsiglia e le carte e avvertì subito una connessione, si accorse di avere una capacità innata a leggerle.
Il suo desiderio però era quello di diventare un artista o un impresario del cinema. Anche se il mondo dei Tarocchi continuò a manifestarsi in differenti modi come attraverso la pittura, la poesia, il teatro, la cinematografia, non gli diede particolare importanza.
Dopo aver sperimentato tutte quest discipline e, all’età di trent’anni aver girato il mondo, si rese conto che il suo vero amore era la cartomanzia, i tarocchi. Vide che in questa arte ritrovava tutte quelle precedenti ma in più un elemento importante, quello della guarigione.
La cartomanzia diventa per lui l’arte per connettersi con le persone ed aiutarle. Comincia così a occuparsene in modo professionale, anno dopo anno e cercare di ottenere un documento di riconoscimento, un permesso pr poter leggere le carte per la strada e l’ottiene. Dopo quattro anni, presenta al comune un altro progetto per poter aprire un chiosco e deve dimostrare di aver studiato, di essere preparato e così riesce, a coronare il suo sogno.
Alla domanda come riconoscere i falsi cartomanti, egli risponde che un modo per smascherarli è rendersi conto che cercano di perturbare il cliente.
Sempre cercano di dire che una magia nera gli ha recato un danno. Perciò, se non fanno un rito immediatamente questo si può ripercuotere sulla sua vita o su quella dei suoi familiari fino ad ammalarsi e morire.
In pratica, suscitano nell’altro paure, angustia, fino a convincerlo della disperazione che sta vivendo.
Lo sta manipolando.
E, infine, offre un rituale che normalmente costa moltissimo.
Vedete che questo falso cartomante è interessato a se stesso, al denaro, non gli importa niente della persona che ha davanti. Normalmente hanno nomi esagerati come:
– Il Re dell’Infinito
– Il Signore della Verità
– L’Unico Mago dell’Amore…
Hanno nomi infallibili, dicono che non sbagliano mai e mai mostrano ciò che fanno.
Dice Javier Figuerroa Mella, nell’intervista, che se non vedo quello che fai, come faccio a sapere quello che fai e se lo hai fatto davvero? A tal proposito racconta la storia di una donna che per togliere una magia nera paga tantissimi soldi e il giorno dopo quando torna dalla presunta maga, questa le dice che i soldi si sono bruciati durante il rito.
Aggiunge che le persone pagano qualsiasi somma per guarire e poi per vergogna non denunciano per non comparire sui giornali o in televisione. Termina raccontando che ora il suo sogno è quello di creare i Tarocchi di Providencia, di disegnarli, progettarli in un luogo di cui è innamorato e dove si sente felice. Come Javier, troviamo tanti altri cartomanti che vivono la professione in modo etico e come una vocazione.
Una persona che ha trovato la propria strada aiuta gli altri ad incontrare la propria. Esattamente come afferma Oprah Winfrey: “Sono arrivata a credere che ciascuno di noi abbia una chiamata personale che è unica come lo sono le impronte digitali e, che il miglior modo di avere successo sia di scoprire ciò che ami e poi trovare un modo di offrirlo agli altri in forma di servizio, lavorando duro, e inoltre consentendo all’energia dell’universo di condurti”.
https://www.quicartomanzia.it/almanacco/8-03-2021-almanacco-predirevos/