Effetto Forer e Barnum nella cartomanzia.
Nell’articolo sul Cold Reading, abbiamo accennato all’effetto Barnum (dal nome dell’imprenditore circense americano Phineas Taylor Barnum, vissuto nel 1800) e conosciuto anche come effetto Forer, dal nome di Bertram R. Forer, lo psicologo dei test sulla personalità.
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A che serve?
A delineare un profilo psicologico collettivo. In pratica, Forer nel 1948 applicò il metodo sui suoi allievi e alla fine del test aveva individuato per tutti uno stesso profilo psicologico:
“Hai molto bisogno che gli altri ti apprezzino e ti stimino eppure hai una tendenza a essere critico nei confronti di te stesso. Pur avendo alcune debolezze nel carattere, sei generalmente in grado di porvi rimedio. Hai molte capacità inutilizzate che non hai volto a tuo vantaggio. Disciplinato controllato all’esterno, tendi a essere preoccupato e insicuro dentro di te. A volte dubiti seriamente di aver preso la giusta decisione o di aver fatto la cosa giusta. Preferisci una certa dose di cambiamento e varietà e ti senti insoddisfatto se obbligato a restrizioni e limitazioni. Ti vanti di essere indipendente nelle tue idee e di non accettare le opinioni degli altri senza una prova che ti soddisfi. Ma hai scoperto che è imprudente essere troppo sinceri nel rivelarsi agli altri. A volte sei estroverso, affabile, socievole, ma altre volte sei introverso, diffidente e riservato. Alcune delle tue aspirazioni tendono a essere davvero irrealistiche“.
Effetto Forer e Barnum nella cartomanzia.
Ogni studente pensò di aver ricevuto una risposta personalizzata e rimasero meravigliati quando il professore rivelò il mistero.
Questa sorta di “profili universali” diciamo così, sono carte di successo nel mondo della cartomanzia, una manna dal cielo. Pensate l’impatto che hanno.
Qualcuno che va dal cartomante e ascolta su di sé frasi del genere, pensa di trovarsi davanti ad un indovino, ad un sensitivo. In pratica, l’effetto di convalida soggettiva, riesce a colpire anche i più scettici.
Abbiamo parlato di Forer, vediamo ora chi era Barnum.
Sicuramente una delle figure più controverse dei suoi tempi (visse dal 1810 al 1891) e della cultura nord americana. Nei suoi confronti non esistevano le vie di mezzo: o lo amavano o lo odiavano. E’ stato considerato ciarlatano e benefattore, demagogo ed impresario, scaltro e geniale.
Barnum credeva di vivere in un mondo di ipocriti, di gente senza scrupoli dalla voce pietosa, di lupi travestiti da agnelli.
La sua scuola fu senza dubbio il commercio, perché tutto nacque da quella eredità che gli lasciò il padre all’età di quindici anni. Infatti, alla morte del genitore, si fece carico degli affari di famiglia. Fu anche direttore di un giornale che fondò perché in quello dove lavorava come dipendente non gli piaceva. E finì in carcere con l’accusa di diffamazione. Quando uscì, dopo un paio di mesi, c’era una banda di musicisti con tanto di carrozza trainata da sei cavalli e un gruppo di fan ad attenderlo come un eroe, difensore dei diritti umani. Quegli anni furono per lui importanti perché si rese conto del potere della pubblicità e che la gente vede quello che gli fai vedere o che vuole vedere.
In pratica, con il tempo, apprese come manipolare sia l’opinione pubblica che la stampa. Pensate, convertì in un fenomeno un ragazzino considerato niente, un emarginato perché affetto da nanismo, al quale insegnò un paio di trucchi, qualche barzelletta, delle canzoni tanto che diventò una stella dello spettacolo e fu invitato anche alla corte della regina Vittoria, perché Barnum raccontava a tutti che il ragazzino era inglese.
Sapeva cosa funzionava con la gente, cosa poteva creare impatto e fondò anche il Museo Americano (che poi si incendiò) dove mise animali imbalsamati, oggetti ritenuti storici e strani, con un tocco di esoticità, proprio come i personaggi che presentava al pubblico. Diceva sempre che venivano da qualche paese straniero, come quando mise su un teatro, con la donna barbuta svizzera o la bellissima Agra di origine turca, liberata da un harem e che a causa dell’esperienza traumatica aveva dimenticato la sua lingua, per questo comunicava solo in inglese. La gente ci credeva, i suoi spettacoli erano super gettonati.
Tutto falso, perché Salumma Agra era nata in Alabama, non aveva mai visto la Turchia, figuriamoci un harem!
Però in quello che presentava, ognuno ci si identificava, per una qualche ragione e faceva credere che un determinato prodotto fosse stato pensato apposta per lui o per lei.
Ebbene, per Barnum il mondo era pieno di creduloni, quindi per aver successo dovevi far leva sulle credenze.
“Nasce un pollo ogni minuto” pare che dicesse e a quanto sembra, aveva ragione.
Però, la chiave del successo non era far sentire quel pollo un semplice pennuto, ma un re, il numero uno.
Ora, mettiamo queste informazioni in una consulta di cartomanzia: basta far sentire la persona unica, speciale dandole un segno e, il tutto si convertirà in un sogno.
Una chiave semplice ma efficace.
E tutti sanno che le cose più sono semplici, meglio funzionano.
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