Alfonso X e la magia del 7
Chi era Alfonso X?
Un re di Castiglia e di Leon, detto il Saggio, primogenito di Fernando II il Santo, governò dal 1252 al 1284.
Ebbe un regno piuttosto movimentato: le ribellioni dei mussulmani incitati dai re avversari, i problemi con il nord Africa e altro ancora.
Insomma, nonostante ledifficoltà interne ed esterne, riuscì a dedicarsi anche ad altre faccende di tipo culturale.
È considerato il fondatore della prosa castigliana e dell’uso ufficiale di codesta lingua.
Il re istituì la Scuola dei Traduttori dove arrivarono libri importanti da diverse parti e molte altre scuole di prestigio.
Alfonso ebbe la capacità di andare oltre le barriere religiose, grazie all’amore per il sapere, accolse nel suo regno cattolici, mussulmani, ebrei, castigliani e italiani.
Riuscì a riunire tutta la conoscenza astrologica del tempo perché tanto era il suo interesse per tale scienza che ne auspicò e favorì il progresso.
Coltivò l’amore per la poesia, l’interesse per le pietre, per la storia, per il diritto e molto ma molto altro.
Così Toledo, capitale dell’impero spagnolo, si arricchì di un fascino unico e, nello stesso tempo, di mistero.
Luogo dei Templari, delle cinque Vergini Nere, della cattedrale gotica costruita da un architetto arrivato dal nulla, dei vicoli suggestivi, delle fonti, del sottosuolo ricco di passaggi, è tuttora imperniata di leggende e di fascino.
Compresa la magia del numero sette, per il quale Alfonso X aveva un interesse, visto che tra l’altro era altresì il numero del suo nome.
Che relazione c’è tra tale numero e l’astronomia?
Come abbiamo visto nell’articolo
Primi passi nell’astrologia, le fasi della luna sono quattro e ognuna dura sette giorni.
Quindi, per i babilonesi era considerato perfetto perché designava la conclusione di un ciclo.
La biblioteca reale
Intanto la biblioteca reale si arricchiva di libri di alchimia, cabala, astrologia, e la città di Toledo si permeava di un’aurea magica. La si considerava il centro dell’esoterismo.
Non fu certo la sola in Spagna, è sufficiente ricordare Salamanca con la sua leggendaria accademia pubblica di magia.
All’epoca di Alfonso X i viaggi verso la sua terra o erano religiosi (Santiago di Compostela) o erano per la conoscenza (verso la città magica di Toledo). In realtà la storia della magia nella città ha origini antecedenti ad Alfonso X.
Il suo merito fu quello di farne un centro culturale di grande importanza.
Ora, come dice Confucio, siamo figli i nostro padre quanto della nostra cultura.
Perciò il re non faceva altro che interessarsi alla conoscenza del suo tempo e, all’epoca, l’astrologia e l’astronomia non erano separate e, l’alchimia era una scienza.
Di fatto, ruotarono intorno al regnante, figure rilevanti di ogni disciplina e della cabala compresa.
Non è un caso che in Spagna abbia avuto un terreno fertile e i circoli siano arrivati ai nostri giorniCerto, importanti furono all’epoca le traduzioni dei testi che portarono alla realizzazione dell’Enciclopedia Giudaica Castigliana.
Non dimentichiamo, in ogni caso, che lo studio cabalistico iniziò in Italia, con il babilonese Aaron ben Samuel ha-Nasì e, successivamente, si espanse in altri paesi europei.
Osservazioni astrologiche
In dieci anni, dal 1262 al 1272, furono raccolte tutte le osservazioni astrologiche del regno nelle famose Tablas Alfonsis. Ricerche fondamentali in quell’epoca sia per il materiale assemblato, sia perché fu il primo calcolo astronomico europeo.
Questo lavoro è conservato nlla Biblioteca Nazionale di Madrid.
Alfonso X, chiamato il Saggio, amante della conoscenza, a lui è stato dedicato un cratere lunare e riconosciuto astronomo.
Il numero sette è il simbolo della ricerca mistica, della filosofia, della completezza ma anche della solitudine. Un numero un significato importante.
Sono setti i colori dell’arcobaleno, i giorni della settimana, i passi del Buddha, i Chakra, il numero del perdono all’infinito (non sette ma settanta volte sette).
Il numero di Pitagora e di Dante, le meraviglie del mondo…
Si compone di due numeri altrettanto importanti: il 3 ed il 4.
Il tre è sacro e il quattro appartiene alla terra. Il sette è il ponte tra il cielo la terra.
Il settenario è un classico in astrologia e nel Medio Evo si conoscevano sette arti, si parlava dei sette miracoli del mondo.
Roma fu edificata su sette colonne, come il tempio di Salomone.
Anche il principio della filosofia ermetica “Così sopra come sotto“, si regge su questo numero, ossia sull’unità. Il sette celestiale si unisce al terreno, ai sette metalli, ai sette passi del processo alchemico.
Sette sono gli angeli al cospetto del Creatore e, nell’astrologia, corrispondono ad un pianeta: Michele (Sole), Gabriele (Luna), Raffaele (Mercurio), Anaele (Venere), Samahele (Marte), Zadkiele (Giove), Zaphiele (Saturno).
Ebbene, se Alfonso X regnò sulla Castiglia, sono però i numeri a regnare nell’universo, come affermava Pitagora.
https://www.quicartomanzia.it/dal-re-sole-ai-governanti-contemporanei-il-potere-delloroscopo/